Ministro Patuanelli: "Lo Stato darà risposte"
Emergenza cinghiali, Coldiretti in piazza: “Problema sociale, economico e sanitario”

Agricoltori, allevatori e pastori questa mattina si sono trovati davanti alla sede della Regione Lazio per protestare contro l’invasione dei cinghiali. Con lo slogan #bastacinghiali, la Coldiretti Lazio ha chiesto una maggiore azione per fermare una calamità che distrugge i raccolti, aggredisce gli animali, assedia le stalle e causa incidenti stradali, con pericoli concreti per agricoltori e cittadini. L’iniziativa si è tenuta in contemporanea con la protesta davanti a Montecitorio di agricoltori, cittadini e istituzioni arrivati da tutta Italia.
I NUMERI DELL’EMERGENZA
Coldiretti Lazio denuncia una situazione fuori controllo a Roma e nell’intero territorio regionale, intollerabile per gli agricoltori alle prese con ingenti danni ai loro raccolti. Nel Lazio i danni causati dai cinghiali e stimati dalla federazione regionale di Coldiretti hanno registrato un aumento nel periodo pandemico, nel corso del quale si è assistito a una proliferazione senza precedenti: si è passati dai 3,5 milioni di media degli anni precedenti ai 10 milioni nell’ultimo periodo. Danneggiati in alcuni casi anche l’80 per cento del raccolto, con Rieti, Viterbo e Frosinone in testa, subito dopo Roma.
Una situazione che ha costretto molti agricoltori ad abbandonare coltivazioni che portavano avanti da generazione per convertire il terreno ad altre colture.
C’è poi il problema della sicurezza stradale. Secondo l’ultima analisi di Coldiretti su dati Asaps, nell’anno del Covid c’è stato un incidente ogni 48 ore con 16 vittime e 215 feriti a causa dell’invasione di cinghiali. Negli ultimi dieci anni il numero di incidenti gravi con morti e feriti causati da animali è praticamente raddoppiato (+81%) sulle strade provinciali, secondo la stima Coldiretti su dati Aci Istat. A Roma e provincia, infatti, si calcola la presenza di oltre 20 mila cinghiali. Un numero destinato a crescere soprattutto a livello regionale, dove attualmente vivono almeno 100mila cinghiali. In tutto il territorio nazionale, invece, si è raggiunta la cifra record di 2,3 milioni di esemplari.
Ma c’è anche il tema della sicurezza sociale. Appena due giorni fa diversi cinghiali sono stati fotografati tra i bagnanti, mentre si dissetavano al lago di Bracciano. Sono frequenti anche scende di branchi di ungulati che prendono d’assalto i sacchetti dell’immondizia a pochi metri dalle abitazioni, in pieno centro abitato.
LE ISTANZE
“A Roma e nella provincia, così come in tutto il Lazio – dice il vicepresidente nazionale di Coldiretti, David Granieri e presidente della federazione regionale – la situazione è fuori controllo e surreale. Ecco perché oggi abbiamo organizzato una mobilitazione a livello nazionale che vede il Lazio protagonista. Siamo accanto agli agricoltori che continuano a subire ingenti danni e siamo accanto anche ad ogni singolo cittadini che si sente minacciato da questa situazione. Molti di loro oggi sono scesi in piazza con noi, perché tutto questo non è più accettabile”.
Chiare le proposte e le richieste di Coldiretti Lazio, come “il potere sostitutivo esercitato dalla Regione – spiega Granieri – nel caso in cui le aree parco non fossero efficienti ed efficaci. Così come la necessità di coinvolgere il mondo agricolo , quindi gli agricoltori che hanno già il permesso di caccia e sono formati per abbattere direttamente in azienda. E poi chiediamo che il sistema di selecontrollo possa essere rivisto perché oggi molto macchinoso troppo frazionato. Ambiamo ad un elenco regionale di selecontrollori, che nel momento del bisogno, possano essere pronti ed efficaci per una riduzione delle masse che ormai sono incontrollate”.
LE RISPOSTE DEL MINISTERO
Le richieste di Coldiretti Lazio non sono cadute nel vuoto e sono state accolte dal ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli che, dal palco allestito a piazza Montecitorio davanti ad un migliaio di agricoltori, ha promosso il suo impegno sul tema. “Vi assicuro il mio massimo impegno personale per dare delle risposte che tutti voi avete diritto di avere da parte dello Stato”, ha detto il ministro dell’Agricoltura, per poi aggiungere: “la fauna selvatica è di proprietà dello Stato e lo Stato non può con la sua proprietà creare danno ai cittadini.
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