“Benvenuto assassino”: l’altro ieri il “Fatto Quotidiano” ha accolto il ritorno in Italia di Chico Forti – e l’accoglienza festosa che gli ha riservato Giorgia Meloni – con un titolo difficilmente eguagliabile, quanto a truculenza. Anche se commenti di analoga “intensità”, da anni, li leggiamo sulla stampa di destra, ogni volta che la sinistra erge a suoi paladini cattivi maestri, ex terroristi o altri eroi presunti che subiscono presunte ingiustizie in giro nel mondo: da Silvia Baraldini a Toni Negri, da Cesare Battisti a Ilaria Salis.

Ora, lo scontro belluino tra destra e sinistra – e i loro giornali – è già sufficientemente irritante e puerile quando si manifesta nella polemica politica quotidiana. Ma raggiunge vette inammissibili quando strumentalizza vicende umane – comunque dolorose, se c’è di mezzo la giustizia – piegandole a interessi di parte; e, soprattutto, perché i nostri giudicano le malegiustizie altrui, come se la nostra fosse modellata secondo ideali e principi platonici, come se funzionasse come un orologio svizzero e non, invece, come una bomba ad orologeria. Ai nostri eroi proporrei una bella moratoria globale bipartisan, ricordando il discorso della montagna: «Come potrai dire al tuo fratello “permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nell’occhio tuo c’è la trave?».

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