«Il ministro Alfonso Bonafede dovrà dirci che ha intenzione di fare sul concorso in magistratura». È quanto dichiara al Riformista l’onorevole Pierantonio Zanettin, capogruppo di Forza Italia in Commissione giustizia a Montecitorio, a proposito dello scandalo emerso dopo la pubblicazione di diversi temi che erano stati giudicati idonei nonostante fossero pieni di strafalcioni e segni di riconoscimento. Tali temi erano stati recuperati da alcuni candidati bocciati alle prove scritte dell’ultimo concorso per magistrato ordinario e che avevano fatto accesso agli atti. Trecentotrenta i posti messi a bando nel 2018.

Le principali “anomalie” riguardavano macroscopici errori giuridici e indicazioni grafiche che potevano essere interpretate come simboli identificativi. La correzione degli elaborati era terminata lo scorso giugno. Trecentouno i candidati che erano stato giudicati idonei e quindi ammessi alla prova orale finale. La Commissione, presieduta dal consigliere di Cassazione Lorenzo Orilia, è composta da ventotto componenti. Venti sono magistrati, otto gli avvocati e professori universitari. «Forza Italia chiederà la settimana prossima, nello spazio destinato al question time alla Camera, che Bonafede riferisca su questo increscioso accadimento», puntualizza Zanettin, ricordando che il Guardasigilli per un caso analogo, risalente addirittura agli inizi degli anni 90, non abbia mai risposto. Il caso citato da Zanettin riguarda quello di Claudio Berardi, un candidato al concorso del 1992, la cui vicenda era tornata di attualità nei mesi scorsi grazie ad alcuni articoli di stampa. Anche Berardi, ora avvocato, dopo essere stato bocciato aveva chiesto di avere in visione i temi degli idonei. Con estrema difficoltà era riuscito a recuperarne qualcuno.

«La lettura di quei temi – ricorda Zanettin che aveva chiesto chiarimenti a Bonafede con una interrogazione – ha evidenziato un sofisticato e truffaldino sistema per consentire di individuarne l’autore». I “tarocchi” sembrano allora essere una costante del concorso in magistratura. «La storia si ripete», afferma Zanettin, plaudendo al fatto che il consigliere del Csm Stefano Cavanna (avvocato genovese in quota Lega, ndr) abbia chiesto ed ottenuto una apertura pratica a Palazzo dei Marescialli su questo concorso. Fra le varie istanze di Cavanna, che aveva ricevuto un esposto da parte di due concorrenti bocciati, vi è quella di svolgere “approfondimenti e verifiche nell’ambito delle competenze e dei poteri del Csm”. In particolare, mediante “la convocazione dei componenti della Commissione esaminatrice del concorso”, affinché riferiscano “sui fatti denunciati dai candidati”, senza escludere altre “iniziative meglio viste e/o ritenute”.

Lo scandalo, se confermato, è di inaudita gravità tale da minare la credibilità, da tempo abbondantemente sotto i minimi termini, della magistratura. «Vogliamo sapere dal ministro che attività ispettive ha posto in essere e quali iniziative di carattere normativo intende adottare per evitare che quanto denunciato possa ripetersi in futuro», conclude Zanettin. Il tema è di strettissima attualità dal momento che sono in programma a breve diversi maxi concorsi, da centinaia di posti, per magistrato ordinario. La pianta organica, infatti, è stata recentemente incrementata da Bonafede. In attesa che il Guardasigilli fornisca spiegazioni sul perché temi scritti in un italiano spesso improbabile ed infarciti di errori di ogni genere siano stati giudicati positivamente, molti bocciati hanno deciso di passare al contrattacco.

La formula scelta è quella della “class action” finalizzata ad ottenere l’annullamento del concorso. Alcuni, invece, hanno scelto la strada del ricorso Tar. Il ricorso al giudice amministrativo, se accolto, avrebbe però l’unico effetto di consentire che il tema venga corretto una seconda volta. Chi è stato giudicato idoneo pur avendo scritto strafalcioni non subirebbe alcuna conseguenza. Su quanto sta accadendo si segnala, infine, il silenzio tombale da parte dei vertici dell’Anm. Nessun commento o presa di posizione sul modo in cui vengono selezionati i futuri colleghi.