Lo scontro
Il ‘garante’ Grillo va alla guerra con Conte per il Movimento 5 Stelle: “Simbolo, nome e secondo mandato non sono negoziabili”
Beppe Grillo avvisa tutti. E lo fa alla sua maniera, in maniera veemente, tramite un post sul proprio blog dal titolo “Il nostro Dna“. Il tema del discutere è il futuro del Movimento 5 Stelle, la sua creatura politica che ora gli sta sfuggendo dalle mani a causa dell’avvento dell’avvocato del popolo, Giuseppe Conte. E l’avvertimento di Grillo è indirizzato in primis all’ex premier: ci sono dei paletti entro cui muoversi, non sono ammesse deroghe. Una battaglia che si prospetta sempre più accesa.
Il ‘garante’ Grillo va alla guerra con Conte per il Movimento 5 Stelle
A partire dalle basi su cui negli anni si è costruito il M5s. “Il nostro simbolo, il nostro nome e la regola del secondo mandato“, i “tre nostri pilastri non sono in nessun modo negoziabili, e non possono essere modificati a piacimento. Sono il cuore pulsante del MoVimento 5 Stelle, il nostro faro nella tempesta. Cambiarli significherebbe tradire la fiducia di chi ha creduto in noi, di chi ha lottato con noi, di chi ha visto nel MoVimento l’unica speranza di cambiamento reale”, scrive Grillo.
L’ex (?) comico poi mette le cose in chiaro definendosi il “garante e custode dei valori fondamentali dell’azione politica” del M5s. Da tale ruolo si erge, chiedendo ad “attivisti, portavoce e sostenitori” di “riflettere profondamente, di ascoltare la vostra coscienza. In questo momento cruciale non possiamo permetterci di smarrire la nostra rotta. Custodiamo e proteggiamo ciò che abbiamo costruito insieme. Il MoVimento è e deve rimanere una forza di cambiamento autentico, e per farlo, dobbiamo rimanere fedeli ai nostri principi fondativi”.
Grillo avverte tutti: simbolo, nome e secondo mandato sono pilastri del M5s
Grillo poi continua sul suo blog, ricordando il motivo originario dietro la nascita del M5s: “Quando abbiamo fondato il MoVimento 5 Stelle, io e Gianroberto (Casaleggio), lo abbiamo fatto con un ideale chiaro: creare un’alternativa al sistema politico tradizionale. Il nostro viaggio è nato da un sogno condiviso, un sogno che ci ha portato a sfidare un sistema corrotto, a restituire voce ai cittadini e a provare a costruire un’Italia più giusta e trasparente”. Una memoria che non deve perdersi per il fondatore: “Nel 2013 un grido ci ha aperto la strada, ci ha spalancato quella porta che non riuscivamo a vedere. Dietro quella porta c’era un mondo nuovo, un territorio sconosciuto, del tutto diverso da come immaginavamo. Come ogni specie animale ci siamo dovuti adattare, per sopravvivere, e con poca agilità abbiamo dovuto convivere con chi quei territori li abitava da tempo e non voleva essere disturbato. Durante tutto questo cammino, ci siamo sempre ancorati a tre pilastri imprescindibili: il nostro simbolo, il nostro nome e la regola del secondo mandato”.
La traiettoria del Movimento per Grillo
Nessuno sconto, quindi, per Grillo. Il M5s non deve compiere nessun passo indietro o di lato. Oltre a non cambiare le regole principali pentastellate, su cui il dibattito è aperto, per il fondatore non dovrebbe esserci un apparentamento con il centrosinistra, benché meno con il Partito Democratico. Il Movimento dovrebbe rimanere una forza alternativa sia alla destra sia alla sinistra, nelle idee di Grillo, perché solo così può mantenere vivo il suo spirito e ritrovare la forza elettorale e uno smalto che oggi sembra solo un lontano ricordo. È la posizione che vorrebbe seguire anche un esponente importante del fu M5s, Virginia Raggi, una protetta di Grillo. Ma per Conte la strada è tracciata nel solco del centrosinistra, anche a costo di perdere dei voti, come si è visto alle elezioni europee di giugno e in generale nei voti locali. Si prevede che lo scontro tra il fondatore e il leader del Movimento nei prossimi mesi diventerà politicamente cruento.
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