Ieri, dalla prima pagina del Manifesto, si apprendeva che in Cisgiordania “proseguono le esecuzioni”. Che cosa significa “esecuzioni”? Beh, significa una pluralità di azioni omicidiarie nei confronti di prigionieri, detenuti, o comunque persone oramai inoffensive poste sotto il controllo altrui. E “proseguono” che cosa significa? Lo capisce chiunque: significa che si tratta di un andazzo, la pratica in cui persevera l’autore delle esecuzioni.

Uno allora – letta l’allarmante notizia lanciata dalla prima pagina di quel piccolo ma illustre giornale – va a vedere dentro. E che ci trova? Ci trova la pratica delle esecuzioni? No. E non ci trova nemmeno le esecuzioni. Ci trova, invece, che l’altra mattina l’Esercito israeliano avrebbe fatto irruzione in un villaggio vicino a Betlemme e avrebbe ucciso un 22enne, Ali Hamza Hajajleh. E l’“esecuzione”? L’esecuzione, che in prima pagina era la realtà pacifica, all’interno del giornale diventava la dichiarazione di familiari e testimoni. “Familiari e testimoni dichiarano che si è trattato di una esecuzione”, scrive il Manifesto.

Ah, se poi uno volesse approfondire ci sarebbero le notizie che – mannaggia – non si trovano né sulla prima pagina del Manifesto né all’interno. E cioè che le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno dichiarato di aver eliminato in quel villaggio un giovane che, con un coltello, aveva aggredito alcuni soldati provando a impossessarsi delle loro armi.

Propaganda sionista, con ogni probabilità. Ma è tanto facile da smontare, la propaganda! Certo, per farlo bisogna disporre di riferimenti un po’ affidabili. Per esempio: se si tratta dei riferimenti del Manifesto, e cioè del post su un social che rilanciava l’articolo di una testata araba, il quale a sua volta rilanciava un altro post di un’agenzia di stampa palestinese, diciamo che proprio affidabili non sono. A parte il fatto che, per soprammercato, nemmeno lì, nemmeno in quei post e resoconti palestinesi, si dice che in Cisgiordania “proseguono le esecuzioni”. Una cosa di cui non c’è traccia, salvo che sulla prima pagina del Manifesto.