Bastano 30 dollari per un falso tampone e volare dall’India all’Italia, col rischio di portare la pericolosa variante del Sars-Cov-2 locale nel Paese. Ad ammetterlo sono stati alcuni dei passeggeri che sono atterrati nei giorni scorsi all’aeroporto romano di Fiumicino da Nuova Delhi, col 9% di questi (compresi due membri dell’equipaggio), è risultato positivo al coronavirus.

 “Il tampone non l’ho fatto, ma ho pagato per farmi rilasciare un falso certificato col timbro”, racconta uno dei 223 passeggeri che però, appena arrivato in Italia è stato subito sottoposto a tampone rapido.

A raccontare il ‘tranello’ è stato il quotidiano Il Messaggero, che ha sentito diversi dei passeggeri sbarcati mercoledì sera a Fiumicino. 

Come noto, visto lo spaventoso aumento dei casi dall’India, domenica scorsa il ministro della Salute Roberto Speranza aveva firmato una ordinanza che vieta l’ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in India, mentre i residenti in Italia “potranno rientrare con tampone in partenza e all’arrivo e con obbligo di quarantena”.

Ma alcuni degli sbarcati a Fiumicino sono riusciti ad aggirare l’obbligo previsto anche in India, dove si parte solo se in possesso di un  tampone negativo fatto entro 48 ore dalla partenza. Nel Paese alle prese con una ondata spaventosa di contagi, al ritmo di 400mila nuovi casi al giorno, esiste un ampio mercato nero dei certificati fasulli e di laboratori che falsificano i rapporti al costo di 30 dollari, col rischio quindi di permettere a malati Covid di andare in giro liberamente e infettare la popolazione.

Un caso che ha fatto andare su tutte le furie Alessio D’Amato, assessore alla Sanità del Lazio: “Davvero pensiamo che un lavoratore tornato dall’ India legge l’ordinanza e di sua iniziativa decide di isolarsi? Serve un sistema del tutto differente, bisogna recuperare le liste dei passeggeri tornati dall’India, dal Bangladesh e dallo Sri Lanka, e inviarle alle varie Asl”, spiega infatti l’assessore della giunta Zingaretti. 

NUOVO RECORD DI CASI IN INDIA – Intanto nel Paese asiatico il ministero della Salute ha reso noto che nella giornata di venerdì vi è stato un nuovo record giornaliero di casi di coronavirus: ne sono stati registrati 401.993, con un numero da inizio pandemia arrivato a quota 19.164.969, mentre i nuovi decessi sono stati 3.523, per un totale di 211.853.

Meno di due mesi il ministro della Sanità aveva annunciato che l’India era “alla fine” della pandemia e New Delhi ha inviato milioni di vaccini all’estero.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.