Ricordo quando io e Angiolo Bandinelli ci conoscemmo. Andavo a Roma alla sede del Partito Radicale. Era febbraio del 1975. Chiamata a Roma, mi recai alla sede del Partito, in Via di Torre Argentina 18. Entrando vidi questo signore, seduto di spalle, che forsennatamente batteva a macchina. Accortosi della mia presenza, si voltò verso di me e mi chiese chi fossi. Alla mia risposta, «sono Emma Bonino», rispose quasi stizzito «ah, già. E io sono Giuseppe Garibaldi», rigirandosi subito dopo e continuando a battere le dita sui tasti della macchina da scrivere.
Da allora con Angiolo diventammo molto amici e, per me e tanti altri, era un punto di riferimento. Testimone e attore principale, insieme a Marco Pannella, Gianfranco Spadaccia, Adele Faccio e gli altri, del Partito Radicale, col suo ragionamento raffinato e pungente ha stimolato e reso più ricche le nostre riflessioni.

Ciao Angiolo, che la terra ti sia lieve.