Il Pnrr va avanti? E cosa si sta facendo? Le tranche vengono spese per tempo dalle amministrazioni? Perché dei progetti realizzati si parla così poco (e spesso così male)? Sono alcune tra le tante domande che Aldo Torchiaro, del Riformista, ha posto ai 23 discussant della giornata di studio ospitata dall’Università degli Studi Link di Roma con il titolo “Colloquio sul Pnrr”. A promuoverla, indirizzarla e governarla è stato l’ingegner Roberto Tomasicchio, che ha coordinato per il ministro Fitto la cabina di regia Pnrr. Come consigliere del ministro è stato coordinatore della struttura di missione con incarico cessato il 1 luglio scorso.

Ventritré interventi, tutti argomentati con presentazioni, numeriche e immagini esclusive dei progetti e dei cantieri, esaminati fase dopo fase, hanno dato una esatta contezza dello stato dell’arte. Il Pnrr è in fase di realizzazione avanzata, la parte già spesa è del 30%, 58 miliardi sui 194 assegnati, ma tutto il resto è ongoing, come si dice. Tutto in corso. E a darne prova è stata la vivacità del dibattito alla Link, il primo evento sul tema Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in cui gli interventi sono venuti unicamente dai Direttori Generali della strutture di Missione PNRR dei Ministeri e della Presidenza del consiglio dei ministri, dai rappresentanti delle società di consulenza e dalle maggiori società partecipate dello Stato.

È stato dunque possibile avere un focus accurato su quanto fatto sino ad oggi con la richiesta di pagamento della VII rata, sulla quarta e ultima rimodulazione in fase di elaborazione e sull’eredità che il PNRR lascerà sulla organizzazione della macchina amministrativa e finanziaria del paese, avendo aggiunto ai compiti pubblici ordinari nuovi e sfidanti compiti straordinari. La macchina normativa, amministrativa, industriale, finanziaria italiana è stata sottoposta ad un enorme stress test per effetto della necessità di formare decine di nuove riforme e per dare luogo ai circa 250 mila interventi in atto.

La sintesi degli interventi è improba. Fabrizio Penna e Davide Ciferri, del Ministero dell’Ambiente e della Sovranità Energetica e del Ministero dei Trasporti e Infrastrutture, assieme a Lucio Menta di RFI hanno illustrato i risultati ottenuti e le sfide attese sino al completamento del Piano nell’ambito delle infrastrutture e della transizione ecologica che assorbono la maggior parte delle risorse PNRR. Davide Tabarelli, presidente di Nomisma energia, ha evidenziato che con le modifiche introdotte con la prima rimodulazione del PNRR di dicembre 2023 si otterrà una maggiore sicurezza energetica del Paese e della Unione Europea.

Luca Mattia, del MEF-RGS, ha spiegato la complessità dei passaggi, normativi e finanziari, affrontati dall’Ispettorato generale del PNRR per la formazione del Piano originario e per le sue rimodulazioni resesi necessarie per centrare le milestones e i target. Piero Gallo della Presidenza del consiglio dei ministri ha messo in luce che la Missione 7 (REPowerUE) del Piano, voluta dal Governo attuale, prevede l’attuazione di interventi essenziali per la resilienza della rete infrastrutturale energetica, l’acquisto di ulteriori treni elettrici o ad idrogeno per il servizio TPL ed intercity, ma anche l’efficientamento dell’esistente edilizia pubblica, anche residenziale, per sostenere le ristrutturazioni a beneficio delle famiglie vulnerabili e a basso reddito e alleviare la povertà energetica.

Per Giorgio Lupoi, presidente OICE, le scadenze imposte dal Piano ha sollecitato la realizzazione di importanti innovazioni in merito all’affidamento dei servizi di ingegneria e ai livelli di progettazione previsti. Tuttavia, segnalando che la categoria ha avuto ingenti benefici per la necessità di progettare numerosissimi interventi infrastrutturali, ha espresso i timori delle società di ingegneria per un decremento post Piano. Errico Stravato, amministratore delegato di Sogesid spa, ha descritto le numerose e complesse attività in ambito PNRR in cui la società dello Stato, fornisce assistenza tecnica specialistica. Ginevra Bruzzone, della Presidenza del consiglio dei ministri, ha parlato delle ricadute del PNRR anche in termini di innovazione apportata alle politiche pubbliche da approntare per il futuro.

Aldo Papotto, della struttura commissariale per la valorizzazione delle discariche, ha mostrato che l’Arma dei Carabinieri ha raggiunto in anticipo i risultati, portando praticamente a zero le somme versate dall’Italia all’Unione Europea a causa delle procedure di infrazione. Antonio Palmisano, coordinatore della Struttura di missione PNRR della Presidenza del consiglio dei ministri, ha sottolineato che l’evento ha consentito finalmente a tante parti coinvolte nella gestione del PNRR di concedersi un momento per incontrarsi in persona e scambiarsi maggiori informazioni. La giovane e già strutturata Angela Guerrieri, vice capo di Gabinetto del Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR, ha parlato dei benefici derivanti dalla attuazione del Piano sulla formazione di una nuova e giovane classe dirigente che sarà fondamentale per l’attuazione con maggiore efficienza rispetto al passato di tutti i futuri programmi di finanziamento.

Eleonora Tiribocchi

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