L’account X del ministro degli Esteri Antonio Tajani, per festeggiare i 40 anni dall’adozione della bandiera europea adottata nel lontano 1985, ha pubblicato un post in cui ha pensato bene anche ricostruire origini dei simboli del vessillo: “blu come il manto della Madonna, con le 12 stelle delle tribù d’Israele disposte in cerchio”.

Tre, due, uno e via, l’algoritmo ha in poche ore viralizzato il post facendo crescere la tempesta di commenti e di reaction contrari che si è subito scatenata. Follower e utenti, con toni e modi diversi, in quanto molti hanno scelto un tono ironico e tanti altri invece un atteggiamento più serio, hanno rimproverato a Tajani l’inesattezza della ricostruzione: “il numero delle stelle, 12, non ha nulla che vedere con le tribù d’Israele, ma è un simbolo di armonia e totalità”, così come il “Consiglio d’Europa ha chiarito che la bandiera non rappresenta alcuna religione”.

Il post ha superato in meno di un giorno la soglia dei 3.800 commenti, che per la media dell’account è già un risultato straordinario. Infatti, se prendiamo i primi tre post con il maggior numero di interazioni pubblicati da gennaio a giugno, la somma totale dei commenti non arriva neanche al 50% di quelli incassati dal post della discordia. Se fino a qualche tempo fa ogni volta che c’era da giustificare una débâcle pubblica, la colpa la si dava per antonomasia alla buccia di banana, da quando i social si sono impossessati della quotidianità spingendoci, a volte costringendoci, a condividere ogni singolo frammento delle nostre vite, sempre più spesso l’inciampo è digitale. Così, la responsabilità delle nostre cavolate è del social media manager che non ha capito che la bandiera solitamente unisce e non divide.

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Domenico Giordano è spin doctor per Arcadia, agenzia di comunicazione di cui è anche amministratore. Collabora con diverse testate giornalistiche sempre sui temi della comunicazione politica e delle analisi degli insight dei social e della rete. È socio dell’Associazione Italiana di Comunicazione Politica. Quest'anno ha pubblicato "La Regina della Rete, le origini del successo digitale di Giorgia Meloni (Graus Edizioni 2023).