Il concertone ricorda il musicista simbolo morto il 14 febbraio
Il Primo Maggio non dimentica Erriquez: l’omaggio al cantante della Bandabardò

A Erriquez Greppi il concertone del Primo Maggio potrebbero proprio intitolarglielo. Il cantante della Bandabardò è stato per anni una presenza fissa, protagonista, anima autentica del live oceanico di Piazza San Giovanni a Roma, e icona italiana dell’altermondismo in musica. È morto per un tumore, a 60 anni, lo scorso 14 febbraio, il giorno di San Valentino. E a tantissimi gli si è spezzato il cuore: agli ascoltatori, soprattutto di sinistra, del suo folk rock, ispirato dal cantautorato, impegnato con la poesia e le ballate. “Non ho rimorsi, non ho rimpianti, la mia vita è stata tutta un’avventura – ha lasciato scritto in un messaggio emozionante – Ho goduto abbestia con i migliori compagni potessi avere, la mia Banda del cuore, la nostra creatura meravigliosa dai mille colori”. A quel bardo, tutto ritmo e vitalità, il concertone Primo Maggio pagherà domani il suo doveroso tributo.
Il live andrà in onda a partire dalle 16:30, in diretta su Rai3, Rai Radio2, la piattaforma Raiplay. Oltre sei ore di musica, scaletta eterogenea, alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. In platea poco più do 1070 posti assegnati (come la scorsa estate) sulla coda di una settimana che ha visto ripartire teatri e cinema – nelle Zone Gialle – e spettacoli all’aperto da lunedì 26 aprile. Quelli di Enrico Greppi – chitarrista infaticabile, scrittore dolce, istrione, toscano fiammingo e viaggiatore – erano stati invece i concertoni delle folle oceaniche del centro di Roma. Gente da tutta Italia e che per tutta Italia per tutto l’anno rincorreva la stessa Bandabardò in live su più piccoli palchi e più piccole piazze a ogni altezza dello Stivale. L Banda ha suonato ovunque, concerti da spiaggia e patchanka di strada trasposti su un palco. Mai in televisione, solo al Primo Maggio, quello sempre o quasi sempre, attenziò concentraziò, ritmo e vitalità.
Roy Paci, che della Banda era amico e sodale, alla serata dei duetti al Festival di Sanremo, marzo scorso, si è presentato sul palco con Fulminacci e Valerio Lundini con una t-shirt con il ritratto di Erriquez. “L’ho fatto perché Sapevo che il festival non lo avrebbe mai ricordato. Morricone sì, lui no. Con tutto il rispetto per il grande Ennio”, ha detto a La Repubblica. Visto il feeback quella maglietta è stata commercializzata e i proventi sono andati a borse di studio per musicisti svantaggiati. È partita una petizione per intitolare al cantante e autore la Tuscany Hall. L’Arezzo Wave ha anticipato che l’edizione 2021 sarà dedicata al leader della Bandabardò.
E il Primo Maggio? Non si capisce molto, trapela anche meno. Su Facebook sono in molti a chiedere e augurarsi che si sia pensato a una qualche sorta di omaggio. Da parte dell’organizzazione, magari. A rompere il silenzio Max Gazzé, che al Corriere della Sera ha fatto sapere che canterà un pezzo della Bandabardò, in onore dell’amico. Altri dovrebbero aggiungersi, e il cartellone di quest’anno offre un discreto assembramento di compagni della band tra cui, soprattutto, i Modena City Ramblers e Piero Pelù.
I primi che hanno condiviso termini e anni di militanza, seppur più combat e meno romantica; il secondo che è stato una specie di padrino della band, quando Erriquez e il chitarrista Andrea “Finaz” Finazzo si incontrarono orbitavano nel giro dei Litfiba – i cori sulla coda della prima canzone della Banda, W Fernandez, sono proprio di Pelù. Lo stesso Finaz ha raccontato a Rolling Stone il funerale dell’amico: “Ci siamo messi tutti intorno alla bara con gli strumenti e abbiamo suonato Manifesto, Beppeanna, Succederà, Sogni grandiosi, Venti bottiglie di vino… C’era suo figlio, c’era mio figlio, una quarantina di minuti molto toccanti”. Manca l’aria e l’allegria.
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