Le feste sono ormai alle porte, ma lo spirito natalizio non sembra ancora aver pervaso gli animi dei protagonisti della Serie A. Così dopo l’ultimo turno di campionato, ancora una volta arbitri e Var sono entrati nell’occhio del ciclone. Le ultime bordate sono arrivate all’indomani del big match Napoli-Inter vinto largamente dagli ospiti – 0 a 3 il risultato finale – caratterizzato però dalle accesissime polemiche dei dirigenti partenopei al termine dell’incontro.

Il silenzio di Mazzarri

Secondo il Napoli il primo gol di Calhanoglu sarebbe stato viziato da un fallo di Lautaro Martinez su Lobotka; per questo e per altri episodi discussi Walter Mazzarri non si è presentato ai microfoni nel dopo partita, lasciando al direttore sportivo Mauro Meluso il compito si spiegare come “Il Napoli si sia sentito mortificato per la giornataccia in cui sarebbero incappati arbitro e Var”. Il presidentissimo Aurelio De Laurentiis avrebbe esposto il proprio pensiero attraverso bollenti telefonate con dirigenti di arbitri e Lega.

La rabbia di  Thiago Motta

Quattrocento chilometri più a sud, a Lecce, è esploso Thiago Motta, l’allenatore del Bologna rivelazione non ha mandato giù il pareggio maturato al novantasettesimo per un rigore sul portiere dei giallorossi atterrato in occasione dell’ultimo, disperato tentativo di riacciuffare il risultato quando il tempo era ormai scaduto. Per la verità i toni utilizzati dal tecnico italo-brasiliano sono stati civilissimi, anche alla luce dei molti torti che la sua squadra ha subito dall’inizio dell’anno: “Non mi sorprende il calcio di rigore, il fallo c’era. Ma la partita era già finita e noi abbiamo lasciato un’altra volta la possibilità a Nasca e al Var di combinarne una delle loro”, ha detto Motta che ha proseguito: “Mi sorprende il fatto che Doveri, un grande arbitro, abbia fatto proseguire tutti questi minuti in più. Nasca e il Var non mi sorprendono”. Immediata l’apertura di un fascicolo a carico del mister rossoblù da parte del procuratore federale Chinè che, dopo aver acquisito la documentazione, chiuderà l’indagine e provvederà a convocare Motta al quale viene contestata la violazione degli articoli 4 e 23 del Codice di giustizia sportiva, quelli che trattano della lealtà e delle dichiarazioni lesive verso altri tesserati, le cui pene previste sono multa o squalifica.

Le polemiche di Mourinho

A far compagnia a Motta, dietro la lavagna, il suo ex allenatore ai tempi dell’Inter del triplete, Josè Mourinho, divenuto ormai un habitué delle polemiche antisistema. Il portoghese, anch’esso in attesa della conclusione delle indagini della procura federale, stavolta ha superato sé stesso polemizzando con l’arbitro addirittura alla vigilia della partita, un attacco preventivo che ha lasciato di sasso molti addetti ai lavori. Secondo lo Special One l’arbitro Marcenaro non avrebbe avuto la stabilità mentale per arbitrare la Roma a Reggio Emilia contro il Sassuolo, compromettendo così la corsa dei giallorossi verso la zona Champions: “L’arbitro ammonirà Mancini per un fallo su Berardi e così il nostro difensore, diffidato, salterà la gara contro la Fiorentina” aveva pronosticato Mou. Per la cronaca la Roma ha vinto e Mancini non è stato ammonito.

Un’altra perla che l’allenatore portoghese potrà aggiungere alla lunga serie di accuse rivolte al sistema calcio italiano: dal gesto delle manette del febbraio 2010 (Inter-Sampdoria) alla decisione di rispondere in portoghese alle domande dei giornalisti, proprio al termine della gara di domenica pomeriggio, “Forse il mio italiano non è abbastanza forbito per esprimere certi concetti”, ha detto subito dopo il triplice fischio del “povero” Marcenaro che però è stato riabilitato a tempo di record: “La prestazione dell’arbitro è stata ottima, e non lo dico solo per l’espulsione del giocatore del Sassuolo e per il rigore a nostro favore”, il giudizio di Mourinho che evidentemente oltre che l’idioma ha provveduto anche a cambiare idea. Non sarà sufficiente, tuttavia, a risparmiargli una squalifica che sembrerebbe davvero inevitabile, dovesse accadere stiamo pronti a un nuovo capitolo del “Rumore dei nemici. Mourinho contro tutti”.