“Le eloquenti immagini del giudice Iolanda Apostolico, ritratta in prima fila sul molo a Catania durante un’accesa manifestazione dai connotati politici, esortano un richiamo ai principi che sovrintendono il nostro Ordinamento”, afferma il consigliere laico in quota Forza Italia Enrico Aimi, presidente della Prima Commissione del Consiglio superiore della magistratura, aggiungendo che “è opportuno non dimenticare mai che la giustizia è – mutatis mutandis – come la moglie di Cesare: non deve essere solo terza e imparziale, ma deve anche apparire tale”.

“Il ruolo del magistrato richiede che l’autonomia e l’indipendenza non si limitino esclusivamente allo svolgimento delle funzioni giurisdizionali, ma deve riguardare anche la sua proiezione esterna”, ha quindi concluso Aimi, ricordando i principi più volte affermati dalla Corte Costituzionale e dalle Sezioni Unite civili della Corte di Cassazione secondo cui il magistrato è tenuto a salvaguardare la propria indipendenza e la propria imparzialità, nonché la stessa apparenza di queste ultime, in modo da non compromettere la fiducia di cui – in una società democratica fondata sul principio di legalità – l’ordine giudiziario deve godere presso l’opinione pubblica. In altre parole, il cittadino deve essere rassicurato sul fatto che l’attività del magistrato, sia esso giudice o pubblico ministero, non sia guidata dal desiderio di far prevalere una parte politica.

Difficile, infatti, che possa essere rassicurato insieme a dei facinorosi che gridano e lanciano oggetti contro la polizia, ‘colpevole’ solo di far rispettare l’ordine. A difesa della toga attivista degli immigrati, invece, il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Giuseppe Santalucia, ‘preoccupato’ da un asserito “screening sui magistrati”. Una pratica di incompatibilità ambientale sarebbe, infine, all’esame da parte dei laici eletti con Fratelli d’Italia: Daniela Bianchini, Rosanna Natoli, Felice Giuffrè e Isabella Bertolini.