“Invocare il genocidio degli ebrei viola il codice di condotta o le regole relative al bullismo e alle molestie? Si o no?”. E’ la domanda posta dai deputati repubblicani ai vertici di tre prestigiose università americane (Università della Pennsylvania, Università di Harvard e Massachusetts Institute of Technology). Nel corso dell’audizione alla camera avvenuta martedì 5 dicembre, è stato cristallizzato un aumento dei casi di antisemitismo e islamofobia dopo l’attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele e la successiva guerra in corso a Gaza. Secondo un sondaggio pubblicato la scorsa settimana dal Centro per la ricerca sull’antisemitismo dell’ ADL-Hillel Campus Antisemitism Survey, il 73% degli studenti universitari ebrei ha sperimentato o assistito a qualche forma di antisemitismo dall’inizio dell’anno accademico 2023-24.

Casi che i deputati repubblicani hanno attribuito anche alle politiche universitarie sulla diversità e a un clima nei campus che mette a tacere i conservatori.  “Abbiamo assistito a un aumento drammatico e profondamente preoccupante dell’antisemitismo in tutto il mondo, negli Stati Uniti e nei nostri campus, compreso il mio”, ha affermato Claudine Gay dell’Università di Harvard nel suo discorso di apertura. “So che molti nella nostra comunità ebraica di Harvard stanno soffrendo. Ho cercato di affrontare l’odio preservando la libera espressione. Questo è un lavoro difficile e so di non averlo sempre fatto bene” ammette la dirigente che insieme alle due colleghe ha risposto in modo piuttosto vago alle domande poste dalla deputata repubblicana Elise Stefanik.

Invocare il genocidio ad Harvard? “Non possiamo sanzionare per le opinioni”

“Non possiamo sanzionare gli individui per le loro opinioni politiche o per i loro discorsi” ha affermato Gay di Harvard. “Quando ciò si traduce in una condotta che viola le nostre politiche basate sul comportamento contro le molestie e la discriminazione, agiamo”. Stefanik ha invece sottolineato come in passato Harvard ha annullato le offerte di ammissione per gli studenti che avevano condiviso meme offensivi o fatto commenti razzisti sui social media. Oggi però – secondo la deputata – l’università non ha intrapreso alcuna azione contro gli studenti che usano slogan filo-palestinesi e che mettono in discussione il diritto di Israele ad esistere.

 

Redazione

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