I negoziati con Israele sono “bloccati in circolo vizioso”. A dichiararlo quest’oggi a Beirut, è stato il funzionario di Hamas Osama Hamdan, in occasione di una conferenza stampa, trasmessa in diretta tv: “Siamo ad un punto morto, possiamo confermare che al momento non si registrano progressi e che nonostante l’elevata flessibilità positiva da noi mostrata per facilitare il raggiungimento di un accordo, non siamo riusciti ad arrivare ad un punto d’ intesa”. Il funzionario ha riferito che Hamas ha consegnato la sua risposta ai mediatori egiziani e qatarioti nella tarda serata di mercoledì ribadendo la sua posizione dichiarata il 14 marzo: “Continuiamo a chiedere la fine dell’aggressione militare e il ritiro delle forze di occupazione dalla Striscia di Gaza – ha ricordato il rappresentate del gruppo armato palestinese – per far tornare gli sfollati alle loro case, soprattutto nel nord della Striscia e chiediamo di favorire e aumentare gli aiuti umanitari, per avviare quanto prima possibile l’opera di ricostruzione assieme ad un genuino scambio di prigionieri”.

La versione di Hamas era già stata diffusa nella serata di ieri, da parte di un’altra fonte della leadership, che aveva ricordato alla tv Al Jazeera l’intransigenza di Israele: “Netanyahu mette ancora tanti ostacoli ad un possibile accordo e non sembra intenzionato a rilasciare gli ostaggi. Sta cercando di guadagnare tempo, di assorbire la rabbia delle famiglie dei prigionieri e di mostrare falso interesse a proseguire le trattative”.

101 detenuti rilasciati

In tal senso le autorità israeliane hanno però compiuto un primo passo, rilasciando nel primo pomeriggio di oggi 101 detenuti palestinesi provenienti da Gaza riportandoli nella striscia. Secondo una fonte citata dall’emittente Al-Jazeera, molti dei rilasciati sono stati portati negli ospedali di Rafah, per essere visitati e curati: in molti, avrebbero subìto forti violenze durante il periodo detentivo.

“Giorni complessi” attendono Israele

“Israele dovrà affrontare giorni complessi”, secondo Aharon Haliva, capo della Direzione dell’intelligence militare delle Forze di difesa israeliane, che in un discorso alle IDF durante un colloquio con i comandanti del dipartimento di ricerca della Direzione, ha ricordato: “Non è certo che il peggio sia alle spalle”. L’esercito Israeliano ha affermato nel frattempo di aver effettuato oggi raid aerei contro le posizioni di Hezbollah a Yaroun, Aynata e Maroun al-Ras, nel Libano meridionale, monitorando il lancio di numerosi razzi verso la Galilea occidentale senza causare vittime.

Redazione

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