Terzo giorno di tregua nella Striscia di Gaza e la tensione si riaccende già in Cisgiordania, con Jenin al centro di nuovi scontri. L’accordo raggiunto a Doha sembra già vacillare, mentre Israele avvia un’operazione militare su larga scala, colpendo nuovamente la città simbolo della resistenza palestinese contro l’occupazione.

Otto morti in Cisgiordania

I raid aerei condotti dagli elicotteri israeliani hanno provocato almeno otto morti e trentacinque feriti, ma il bilancio è in continua evoluzione. Rimane incerta la distinzione tra vittime civili e combattenti dei gruppi armati, rendendo evidente l’inattuabilità di una tregua totale, con Hamas che ha esortato i plaestinesi in Cisgiordania ad intensificare i combattimenti.

L’operazione “Muro di Ferro”

Nel frattempo, i bulldozer dell’esercito israeliano (IDF) hanno bloccato tutti gli accessi a Jenin, dando il via all’operazione denominata “Muro di Ferro,” un’azione congiunta tra IDF e Shin Bet, il servizio di intelligence interno. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha annunciato l’iniziativa, dichiarando: “Agiamo con metodo e determinazione contro l’asse iraniano ovunque si estenda – a Gaza, in Libano, Siria, Yemen, Giudea e Samaria. Il Muro di Ferro sarà un’operazione intensa e continua contro i terroristi e i loro mandanti, per garantire la sicurezza degli insediamenti e dei coloni.

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Redazione

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