Il rapporto dell’Istat è chiaro. In Italia nonostante le donne siano più istruite degli uomini hanno un tasso di occupazione molto più basso. Ma soprattutto il divario di genere è in aumento nel 2022. Le differenze stanno crescendo rispetto alla media europea anche per quanto riguarda l’istruzione: in Italia, infatti, il 65,7% delle donne tra i 25 e i 64 anni ha almeno un diploma, mentre tra gli uomini il 60,3%. Per quanto riguarda i laureati uomini sono il 17,1% rispetto al 23,5% delle donne.

I numeri superiori delle donne, però, non si riflettono su vantaggi lavorativi. Il tasso di occupazione femminile è lontano da quello maschile: 57,3% contro il 78%. Tra le laureate, infatti, il tasso è di 18,4 punti superiore a quello delle diplomate (mentre tra gli uomini solo di 5,1 punti); invece tra le diplomate è di 25,8 punti più elevato di quello tra le donne con al massimo la licenza media inferiore (ben minore quello tra gli uomini, ovvero 14,3). Tra le donne anche le differenze con la media europea si riducono all’aumentare del livello di istruzione: il tasso di occupazione per le laureate è inferiore di 4,7 punti alla media Ue27, un divario che invece è di circa la metà rispetto a quello dei titoli di studio medio-bassi.

Un divario di genere che si riscontra anche nella quota di laureate Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics), le discipline scientifiche e tecnologiche. Tra gli uomini, praticamente un laureato su tre (il 34,5%) possiede una laurea Stem, tra le donne, invece, la quota scende al 16,6%.

 

 

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