Erede di Gianni Agnelli, da lui stesso designato, John Elkann oggi ha 48 anni ed è amministratore delegato di Exor, la holding finanziaria controllata dalla famiglia Agnelli, e presidente di Stellantis, Ferrari, Gedi gruppo editoriale. In una intervista rilasciata al quotidiano Avvenire, Elkann commenta a 20 anni di distanza la rivoluzione che ha rilanciato la Fiat grazie alla figura di Sergio Marchionne, scomparso negli anni scorsi. Spazio anche alle vicende (e gli strascichi legali) all’interno della famiglia Agnelli con il difficile rapporto di John e dei fratelli Lapo e Ginevra con la madre Margherita.

Elkann: “20 anni fa davano la Fiat per morta”

Sulla rinascita della Fiat, Elkann, che all’epoca aveva appena 28 anni e faceva parte del Cda prima di ricoprire, anni dopo, il ruolo di vice presidente, ricorda: “Vent’anni fa tutti davano la Fiat per morta, ma non è andata così: grazie all’impegno della mia famiglia, la guida di Sergio e il lavoro di tutte le persone coinvolte, abbiamo cambiato un destino che sembrava segnato. Questo ci ha inculcato un forte senso di sopravvivenza, che alla fine è il tratto comune delle quattro società che oggi compongono Stellantis: Fiat, Chrysler, Peugeot e Opel”. Fiat che avrebbe potuto fare la fine dell’Olivetti e essere nazionalizzata come Alitalia o Ilva,

Un ruolo chiave quello di Marchionne anche per la crescita dello stesso Elkann che nel settembre dello scorso anno (2023) fece visita alla tomba del manager nato a Chieti. Tomba che si trova al cimitero di Toronto dove riposa con i suoi genitori e sua sorella: “Abbiamo avuto un forte rapporto professionale, che è poi diventato amicizia e complicità. Sergio aveva un’umanità unica: disponeva di una capacità di comprendere le persone con una sensibilità che hanno in pochi. Ha trasformato la Fiat e – aggiunge – le ha permesso di cogliere una sfida come quella di Chrysler, che le ha aperto le porte del mondo. E poi ha dato avvio alla trasformazione della Fiat in quattro realtà competitive sui mercati globali: Stellantis, e poi Ferrari, Cnh e Iveco”.

Vent’anni dopo “le nostre aziende danno lavoro a più di 74mila persone in Italia, dove abbiamo investito negli ultimi cinque anni 14 miliardi, creando prodotti competitivi sui mercati mondiali”.

Elkann, la famiglia e l’infanzia

Nato a New York, cresciuto tra Regno Unito, Brasile e Francia, Elakann è arrivato a 18 anni a Torino, città che dice di non voler lasciare. Sposato dal 2004 con Lavinia Ida Borromeo Arese Taverna, l’ad Exor ha tre figli. “Nonostante il lavoro mi porti prevalentemente fuori dall’Italia, abbiamo deciso con mia moglie di abitare a Torino: qui sono nati i nostri figli e qui sono stati battezzati e vanno a scuola. Le nostre radici sono a Torino, un territorio a cui ci sentiamo legati e sul quale continuiamo a rafforzare il nostro impegno sociale”

L’eredità e lo scontro con mamma Margherita: “Violenze fisiche”

Elkann commenta così la guerra legale per l’eredità della notta  Marella Caracciolo Agnelli, moglie dell’avvocato Gianni Agnelli. Battaglia in corso tra John, Lapo e Ginevra Elkann portati in tribunale, a Torino, dalla madre Margherita Agnelli. “Con mio fratello e mia sorella abbiamo piena fiducia nella magistratura italiana. È una situazione che dura da vent’anni, da quando nel 2004, nel pieno della crisi di cui parlavamo prima, tutta la mia famiglia per senso di responsabilità si è compattata intorno alla Fiat, portando avanti le volontà di mio nonno. L’unica a chiamarsi fuori è stata mia madre. E invece di essere contenta, per la Fiat, per la sua famiglia, per la realizzazione del volere di suo padre, ha reagito nel modo peggiore”.

Da qui il ricordo del rapporto difficile vissuto con la madre: “Insieme ai miei fratelli Lapo e Ginevra fin da piccoli abbiamo subito violenze fisiche e psicologiche da parte di nostra madre. Ed è questo che ha creato un rapporto protettivo da parte dei nostri nonni”.

Redazione

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