Una folla di manifestanti che chiedono il rilascio di Julian Assange si è radunata fuori dalla Woolwich Crown Court di Londra, dove si è aperto il processo sulla sua estradizione negli Stati Uniti. Il giornalista australiano pubblicò, un decennio fa, materiale classificato su attività militari e diplomazia statunitense. Negli Usa, Assange rischia una condanna massima di 175 anni di carcere per accuse di spionaggio. Il 48enne australiano, che ha trascorso sette anni rinchiuso nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra prima di essere trasferito nel carcere di Belmarsh, ha parlato in aula confermando il proprio nome e la propria data di nascita. Ha salutato con un cenno i giornalisti, prima di prendere posto. La giudice Vanessa Baraitser inizierà con l’ascoltare le dichiarazioni dei legali degli Stati Uniti. Assange è stato incriminato negli Usa per 18 capi d’accusa, la procura afferma abbia cospirato con l’ex analista dell’ingelligence Chelsea Manning per violare i computer del Pentagono e pubblicare centinaia di migliaia di cabli segreti e file militari sulle guerre in Iraq e Afghanistan.

Le autorità Usa affermano che le rivelazioni abbiano messo a rischio la vita dei cittadini statunitensi. Assange afferma di aver agito come giornalista secondo le protezioni del Primo emendamento, rivelando alla cittadinanza le irregolarità commesse dall’esercito di Washington. Tra i file diffusi da WikiLeaks, un video di un attacco da parte di un elicottero delle forze Usa a Baghdad nel 2007, in cui furono uccise 11 persone di cui due giornalisti di Reuters. Centrale nelle udienze anche lo spionaggio cui nell’ambasciata sono stati sottoposti gli incontri privati dell’australiano con i suoi legali, che secondo la difesa del fondatore di WikiLeaks dovrebbe portare la giustizia britannica a bocciare la richiesta di estradizione.

Organizzazioni di giornalisti, gruppi per la difesa dei diritti civili e della democrazia, tra cui Amnesty International e Reporters Without Borders, chiedono il rilascio di Assange definendo le accuse contro di lui un rischioso precedente per la libertà di stampa. Sabato una manifestazione si è svolta in Parliament Square a Londra, tra gli altri alla presenza del padre di Assange, John Shipton, dell’economista ed ex ministro greco Yanis Varoufakis, della stilista britannica Vivianne Westwood, del cantante Roger Waters. Dopo una settimana di arringa d’apertura, il caso sull’estradizione dovrebbe protrarsi sino a maggio, quando le parti dovranno presentare le prove. La sentenza dei giudici è attesa mesi dopo ed è previsto che in ogni caso che la parte sconfitta ricorra in appello. Se i tribunali approveranno l’estradizione, il governo di Londra avrà l’ultima parola.

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