La scuola di formazione di Italia Viva
La politica è guardare oltre quel muro dove sembrano esserci solo cocci di vetro rotti
Abbiamo chiesto a quattro ragazzi della scuola di formazione “Meritare l’Europa” cosa sia per loro e per la loro generazione la politica e l’esperienza che hanno vissuto nella passata edizione della scuola. Queste sono le loro impressioni
La prima scuola di formazione, Meritare l’Italia, è stato dove un numero di circa 100 ragazzi, nel 2019, ha dato il via ad un progetto che vede ad oggi replicare l’esperienza per la quarta volta. Per partecipare alla scuola all’epoca tenutasi in Toscana, era necessario filmare un breve video introduttivo, nel quale spiegare cosa fosse la politica agli occhi dei ragazzi. Ricordo che all’epoca, ai primi anni di università, la domanda suonava estremamente astratta. Dover rispondere a “cosa rappresenta la politica per te?” assomigliava a pretendere a rispondere ad una domanda come “cos’è l’amore?”. Esiste una risposta? Anche provando a trovarne una, rimane sempre, e comunque un alone di insoddisfazione analizzata la domanda da qualche angolazione.
La risposta plausibile mi fu data all’epoca dal libro aperto sul comodino, e dalle parole di Eugenio Montale. In quel video, la politica rappresentava per me guardare oltre ad un muro, alla cui sommità sembrano esserci solo cocci di vetro rotti. Trovare una breccia in quel muro, una cavità nella quale spiare e vedere il mare poteva essere ciò a cui ambire, nella speranza di non arrendersi, mai, alla rassegnazione inculcata da un facile cedimento al pessimismo.
È da allora, che la ricerca di quella breccia non si è mai interrotta. Quella ricerca, è continuata per me come è continuata per tutti quei ragazzi che si impegnano da quel 2019 fino a qui oggi, a guardare oltre, a conoscere, all’essere impegnati come parte attiva di un movimento volto a conoscere. Un movimento che fa scuola, mirato a formare, che fornisce la base degli strumenti di conoscenza su cui basare le proprie idee. La formazione, dall’estate 2019 al Ciocco, ha replicato la scuola nelle altre occasioni di Castrocaro e Ponte di Legno, fino a portare, oggi, 500 ragazzi a Palermo. Oggi, il nome della scuola è Meritare l’Europa.
La breccia, in questo caso, guarda dal mare di Palermo ad oltre i nostri confini. Lo sguardo si è spostato dal fissare sopra a quel muro che sembra insormontabile, quei cocci di vetro rotti, fatti di pessimismo, populismo, e posare lo sguardo più in là.
Qui, a Palermo, la politica deve fare breccia e indicare la via del Mare, un mare che insegna a ricercare la bellezza e al non arrendersi a quei cocci. La bellezza da ricercare è la stessa di cui sempre da questa terra, Peppino Impastato, chiedeva di insegnare come arma contro la mafia, la paura e l’omertà. Da questa terra, la Sicilia che viene raccontata come un ammasso di cocci di vetro giacente sotto il sole rovente, Peppino indicava al mare, alla bellezza, al guardare oltre.
Guardare oltre, fuori ai nostri confini nazionali, ricercare e lottare per la bellezza, per un sistema che garantisca il benessere che serve a costruirla, questa è oggi la risposta alla domanda cos’è la politica.
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