La scuola di formazione di Italia Viva
La politica è mettersi in gioco: provarci, rischiare e, perché no, fallire
Abbiamo chiesto a quattro ragazzi della scuola di formazione “Meritare l’Europa” cosa sia per loro e per la loro generazione la politica e l’esperienza che hanno vissuto nella passata edizione della scuola. Queste sono le loro impressioni
La politica è tutto ciò che concerne l’attività di una comunità organizzata, una comunità cosciente e razionale, quindi capace di prendere delle decisioni, di porsi dei fini, di vivere autonomamente. Spesso mi sono interrogato su cosa sia la politica, perché impegnarsi e in che modo migliorarla e questa mi sembra la definizione che più motiva il mio impegno in politica.
Ormai ci stiamo rassegnando alla precarietà, alla provvisorietà come condizione stabile. Può apparire un discorso scontato, eppure questo è ciò che più sprona un ragazzo a fare politica, lo incentiva a sfidare o soliti racconti aridi e retorici che abbondano sulla bocca degli stolti. La politica, che offre rappresentanza e rappresentazione agli orientamenti e ai comportamenti pubblici dei cittadini. È teatro dalla provvisorietà. La politica per me significa impiegare il proprio tempo per il bene comune, in un’epoca in cui il morbido individualismo dilaga. Nella stagione del populismo imperante, degli slogan e dei flash, parlare di politica è un’occasione straordinaria in cui poter discutere del futuro, qualcosa in cui riporre i propri sogni e non le paure.
La politica è quel vivaio di idee in cui tutti possono mettersi in gioco e ingaggiare la sfida del domani. Ciò che più mi affascina è la dimensione umana: incrociare i sorrisi delle persone e le carezze di chi, riponendo fiducia in te, ti stimola ogni giorno a fare di più; convincendoti sempre più che quella intrapresa sia la strada giusta. Sono un ragazzo della nuova generazione, troppo spesso bistrattati ma in realtà straordinari per passione, grinta e voglia di mettersi in gioco; l’insegnamento più importante che ho imparato in questi anni è quello di provarci, di provarci sempre. Forse falliremo, può darsi, ma il gioco della vita sta proprio nel provarci, rischiare e, perché no, fallire.
D’altro canto, il fallimento che è parte della politica insegna a farti sorridere e ripartire. Forma il carattere e dimostra che nessuna caduta può piegarci. La politica per me è questo, è mettere le mani in pasta e non restare alla finestra, è mettercela tutta e non appiattirsi sulla mentalità condivisa da tutti. È essere curiosi e mai indifferenti e ammirare l’orizzonte cercando di costruire il futuro, esattamente il contrario dell’invidia e della paura.
Chi sogna di far politica non può non considerare la formazione come un dovere e l’entusiasmo di così tanti ragazzi ne è una testimonianza. La scuola è stata uno spazio vivo e vissuto, dove ciascuno ha portato al centro della discussione: idee, esperienze personali, competenze e spunti di riflessione che hanno reso quest’avventura indimenticabile. In un mondo dove tutto si trasforma, giorno dopo giorno, con una velocità impressionante i giovani assumono un ruolo decisivo perché sono gli unici che possono scandire tempi e spazi di questa trasformazione. Allora non ci resta che investire nella politica e credere in questa generazione così straordinaria per cuore e passione.
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