Le quattro medaglie
La strategia del Bahrain per vincere medaglie a Parigi 2024: naturalizzare gli atleti africani
Non sappiamo se il Regno del Bahrein, uno stato fondato su un arcipelago di 33 isole nel Golfo Persico che prende il nome dalla più importante di queste, festeggerà medaglie a Parigi; ma la strategia seguita per provare a brillare va menzionata, perché se esiste il soft power dato dagli investimenti, ne esiste anche uno che somiglia molto al calciomercato. A Parigi il Bahrain – reduce dai Giochi Asiatici in cui ha vinto 20 medaglie di cui 12 d’oro – è presente con 14 atleti (6 uomini e 8 donne) ed ha dichiarato di avere la squadra migliore di sempre. Di questi, 11 su 14 sono nati all’estero: la strategia è da decenni quella di naturalizzare atleti stranieri per migliorare il proprio medagliere. Dal debutto alle Olimpiadi nel 1984, il Bahrain ha vinto quattro medaglie olimpiche, tutte da corridori africani naturalizzati.
Winfred Yavi (3000 siepi, nativa del Kenya) e Akhmed Tazhudinov (lottatore, nativo del Dagestan) sono tra i favoriti per le medaglie nelle loro discipline. Il Bahrein, come altre nazioni del Golfo attira atleti ma dal 2011 ha intensificato la repressione del dissenso, revocando la cittadinanza agli oppositori politici. La famiglia Al Khalifa ha anche investito nella Formula-1, mentre lo sceicco Khalid bin Hamad Al Khalifa, presidente del Comitato Olimpico del Bahrain, ha promosso le arti marziali e fondato il Brave Combat Federation, utilizzando lo sport per rafforzare i legami diplomatici e l’immagine del paese.
© Riproduzione riservata