Lacerenza si, Lacerenza no. Arrivano smentite sul passo di lato da parte dell’oculista Domenico Lacerenza, primario all’Ospedale San Carlo di Potenza, indicato dal centrosinistra, dopo una serie di veti incrociati, per le regionali in Basilicata in programma il 21 e 22 aprile. E’ lo stesso professionista, mai entrato in precedenza in politica, a definire prive di fondamento le voci di un suo ritiro. Lo rendono noto fonti Pd dopo le indiscrezioni lanciate dalla stampa nelle scorse ore.

In tarda mattinata (15 marzo) c’è stata una riunione che ha visto sedere allo stesso tavolo, oltre a Pd, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi-Sinistra, +Europa e altre forze politiche locali del centrosinistra, anche il segretario di Azione Basilicata, Donato Pessolano. Un vertice per decidere, a meno di 40 giorni dal voto, un candidato governatore che possa riunire il campo largo sperimentato in Abruzzo, ad accezione probabilmente di Italia Viva che in queste ore sta valutando se appoggiare o meno il governatore uscente del centrodestra Vito Bardi.

Azione al tavolo Lacerenza ma il nome è Pittella

Azione, dal canto suo, ha bocciato la candidatura di Lacerenza avanzata due giorni fa dal Movimento 5 Stelle e appoggiata dal Partito Democratico. Il nome forte su cui punta il partito di Carlo Calenda è quello di Marcello Pittella, ex governatore lucano uscito pulito da una gogna giudiziaria durata quasi sei anni con tanto di arresti domiciliari e dimissioni dalla presidenza della Regione. All’epoca Pittella era governatore del Pd salvo poi lasciare i Dem dopo essere stato isolato dallo stesso partito nel corso dell’inchiesta giudiziaria della procura di Potenza.

Bonaccini cita Prodi: “Non pensare alle liste ma al progetto”

Sulle regionali in Basilicata è intervenuto anche il presidente del Pd Steafano Bonaccini che, a l’Aria che tira su La7, ha provato a indicare la strada da seguire: “In Sardegna abbiamo vinto di pochissimo, con il centrodestra che ha aumentato i suoi voti rispetto alle politiche. In Abruzzo uguale, però lì il centrodestra pensava di vincere con 20 punti di distacco e ha vinto con 6. In Basilicata i numeri delle politiche direbbero che se il centrosinistra stesse unito, quella è una regione con una forte tradizione di centrosinistra, avrebbe un ampio margine. È evidente che il calcolo non si può fare così, ma se uno pensa più all’interesse di lista che al progetto comune si rischia di andare separati e consegnare la vittoria alla destra. Penso si debbano usare le prossime ore per chiedere uno sforzo di unità. Non conosco Lacerenza e non mi occupo del candidato, ma non è detto che si debba per forza mettere insieme tutti, ma in una stagione in cui la destra ha questo vento a favore sarebbe opportuno che chi è alternativo si metta insieme. Io che non governo con i 5 Stelle dico che in particolare al Sud è impossibile vincere senza di loro, e al Nord non basta l’unione Pd-M5S, quindi bisogna fare uno sforzo tutti insieme”. Bonaccini che ricorda poi le parole di ieri di Romano Prodi: “Solo uniti si può contrastare la destra”.

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