No, non era meglio farli venire e radunarli all’esterno dello stadio Maradona, magari facendoli entrare già nel primo pomeriggio. La trasferta andava vietata ma l’ufficialità è arrivata solo pochi giorni fa con i tifosi dell’Eintracht Francoforte che avevano già acquistato voli e biglietti per la sfida di ritorno degli Ottavi di Champions League in casa del Napoli. Il Viminale, il ministero dell’Interno guidato da Matteo Piantedosi, non ne ha voluto sapere.

Nessuna programmazione, nessuna mossa d’anticipo nonostante le intemperanze dei tifosi tedeschi nell’ultima trasferta italiana nel 2018 a Roma e le tensioni della gara d’andata andata in scena tre settimane fa. Vince la teoria dell’ultimo minuto. In zona Cesarini il Ministero, guidato dall’esponente politico più criticato in questi primi mesi di governo Meloni, si è limitato a vietare il solo ingresso nello stadio Maradona.

Poco importa se gli oltre 600 tifosi tedeschi, arrivati tra ieri sera e questa mattina a Napoli, girano da ore per le strade del centro città, da piazza del Gesù a piazza Municipio, dal lungomare ai vicoli di Chiaia, seminando tensione e panico tra cittadini e turisti. Girano compatti, come è ovvio che sia. Girano in gruppetti da centinaia di persone, guardati a vista dalle forze dell’ordine (in campo almeno 800 tra poliziotti, carabinieri e finanzieri). Una situazione che può degenerare in qualsiasi momento, anche perché i supporter provenienti da Francoforte e guidati in città da una delegazione tifosi dell’Atalanta (loro alleati e nemici storici del Napoli, che in Germania ha buone relazioni con i ‘colleghi’ del Borussia Dortmund) vedranno la partita per le strade del centro. Una vera e propria maratona per le forze dell’ordine chiamate a fronteggiare le due opposte fazioni nella speranza che non accada nulla di grave. Un vero e proprio ‘regalo‘ del ministro Piantedosi che, insieme ai suoi collaboratori, probabilmente ha sottovalutato appieno al situazione, così come accaduto negli scontri tra ultras romanisti e napoletani a Badia al Pino.

Già la scorsa notte si sono vissuti momenti di tensione. Prima nei pressi della Stazione Centrale di Napoli, dove i tifosi stranieri sono stati accolti con lancio di pietre e razzi segnalatori. Poi in piazza Bellini dove sono state lanciate bottiglie di vetro, probabilmente dagli ultras di Francoforte, contro un bar (a quell’ora già chiuso). Sempre nella notte i tifosi organizzati di Curva A e Curva B del Napoli hanno provato a organizzare più ronde contro i ‘nemici’. Sparpagliati tra il centro storico e il lungomare (dove in u albergo in via Partenope hanno soggiornato decine e decine di tedeschi) è partita la caccia al rivale. Armati di pietre, bottiglie e aste di bandiere, alcuni tifosi azzurri sono stati allontanati dalla polizia. Altri invece, considerati cani sciolti ma ritenuti contigui ai gruppi ultras, sono riusciti a intercettare gli avversari all’uscita di bar e supermercati. Entrati in azione in sella a scooter, hanno aggredito i tifosi dell’Eintracht per poi fuggire via e raccontare ‘l’impresa’ per fare carriera…

Oltre 24 ore di tensione con gli animi che potrebbero degenerare in serata. Il fischi d’inizio è in programma alle 21. Ai tifosi tedeschi è stato consigliato (?) di vedere la partita in albergo ma i gestori delle strutture ricettive hanno fatto sapere all’Ansa che non trasmetteranno Napoli-Eintracht per evitare tensioni. Una gestione assai approssimativa per il momento. Non resta che pregare e sperare dopo la scellerata e tardiva decisione del Viminale. “Sono in contatto continuo con il prefetto e con il questore – fa sapere il sindaco Gaetano Manfredi – Spero che la situazione possa essere gestita senza danni alla città. Oggi deve essere una grande giornata di festa e di sport e mi auguro che questi comportamenti violenti non incidano sulla sicurezza dei cittadini. Chiaramente c’è amarezza – ha aggiunto il sindaco – perché questa dovrebbe essere una giornata di festa anche in nome dell’amicizia italo-tedesca e dell’amicizia storica di Napoli con la Germania anche dal punto di vista del legame culturale tra i due popoli. Purtroppo ci sono state intemperanze del passato, giuste le decisioni prese dal ministero dell’Interno. Quando ci sono queste situazioni è sempre una sconfitta dello sport”.

AGGIORNAMENTO: SCONTRI IN PIAZZA DEL GESU’, AUTO POLIZIA IN FIAMME – Da poco prima delle 17 è partita la guerriglia tra piazza del Gesù e via Calata Trinità Maggiore, nel centro di Napoli, con centinaia di tifosi tedeschi che, armati di spranghe e pietre, hanno  iniziato ad aggredire le forze dell’ordine con lancio di sedie, cassonetti e tutto ciò che trovano per strada. In fiamme anche un’auto della polizia. Danni ingenti alle attività commerciali presenti oltre che a scooter e auto parcheggiate.

Scontri nati perché decine di tifosi tedeschi hanno forzato il cordone di sicurezza delle forze dell’ordine, in tenuta antisommossa, provocati dai tifosi del Napoli presenti a poca distanza e protagonisti di un fitto lancio di pietre e altri oggetti. Le due tifoserie sarebbero entrate in contatto per pochi secondi, poi è stato decisivo l’intervento della polizia.

Alcuni mezzi pubblici dell’azienda di trasporto cittadina, la Anm, erano stati messi a disposizione dei tifosi per rientrare in albergo. ‘Offerta’ che i supporter provenienti da Francoforte hanno inizialmente rifiutato, dando il  là agli scontri con le forze dell’ordine che sono durati una ventina di minuti.

Alle 17.45 cinque autobus dell’Anm pieni di tifosi tedeschi hanno lasciato piazza del Gesù scortati dalle forze dell’ordine.Quando gli autobus hanno lasciato Calata Trinità maggiore, alcuni supporter partenopei hanno preso a calci uno dei pullman e sono stati allontanati dalla polizia. Sarebbero diretti in albergo.

Al momento, secondo quanto riferisce la Questura di Napoli, non risulterebbero persone ferite, ma solo alcuni agenti contusi per gli scontri.

Al termine degli scontri avvenuti in piazza del Gesù a Napoli è stata anche trovata anche una pistola: lo si vede in uno dei video che circola in rete, dove un agente in borghese recupera l’arma sul selciato. Un altro poliziotto, che assiste alla scena da dietro a un portone, rivolgendosi ad altri agenti, dice: “la tiene un collega”, facendo riferimento alla pistola. L’arma, secondo quanto riferisce la  Questura al Riformista, con molta probabilità è caduta durante gli attimi di concitazioni ad uno degli agenti presenti in piazza del Gesù, dunque non riconducibili ai due gruppi di tifosi.

Ora in piazza è iniziata la conta dei danni, con presenti anche alcuni investigatori che stanno procedendo a tutte gli accertamenti.

Imbarazzanti le reazioni nella Lega, partito di maggioranza. “Che sia il governo tedesco a pagare i danni. Aveva ragione il ministro Piantedosi a chiedere di vietare la trasferta a questi teppisti”, così fonti della Lega alla luce degli scontri a Napoli con i tifosi dell’Eintracht Francoforte. I parlamentari del Movimento 5 stelle e di Alleanza Verdi Sinistra chiedono invece una informativa urgente del ministro dell’Interno dopo quanto sta accadendo a Napoli.

“Mentre i tifosi devastano Napoli, assaltano le forze dell’ordine, danno fuoco ad auto e mezzi di trasporto, sfasciano vetrine, ci chiediamo dove sia il ministro Piantedosi. A caccia di ravers?”. Lo scrive su Twitter il segretario di Più Europa Riccardo Magi, che aggiunge: “L’inadeguatezza del ministro è tutta qui: autoritario per le minuzie, debole sulla vera prevenzione del crimine”.

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.