Quella della guerriglia esplosa oggi nelle strade del centro di Napoli era una cronaca annunciata. Annunciata da quello che era successo all’andata degli ottavi di finale di Champions League a Francoforte con l’Eintracht. 2 a 0 per il Napoli di Luciano Spalletti. Se questa sera dovesse riuscire a qualificarsi, la squadra azzurra raggiungerebbe un risultato mai raggiunto prima: i quarti di finale. Ma più che del campo e della stagione impressionante del Napoli in queste ore si parla degli scontri in città tra gli ultràs.

Qualcosa di prevedibile, come si era detto, che affonda le radici in decenni di rivalità sullo scacchiere di gemellaggi incrociati anche a livello europeo. Secondo alcune stime sono 600 i tifosi tedeschi – che avevano creato problemi già a Roma, in occasione di una partita con la Lazio, nel 2018 – arrivati a Napoli. La tensione era altissima già da ieri, per le decisioni delle autorità sulla trasferta. Il ministro degli Interni Matteo Piantedosi aveva deciso di negare la trasferta. Il Tar della Campania ha sospeso il divieto del Viminale. “Finisce per sposare ‘l’opzione zero’, senza considerare la possibilità di contenere il paventato rischio con misure alternative e meno invasive”. Il prefetto di Napoli ha allora imposto il divieto di trasferta solo ai residenti e nati a Francoforte. L’Eintracht si è appellato al Tar della Campania, che però ha respinto il nuovo ricorso.

“Gli incidenti verificatisi in occasione dell’incontro di andata dello scorso 21 febbraio con la squadra del Napoli non possono dirsi affatto sporadici o non probanti. Episodi che avrebbero ingenerato un sentimento di ‘rivalsa’, documentato da un monitoraggio social, certo non riconducibile ai soli tifosi tedeschi, ma che comunque farebbe presagire azioni violente delle opposte tifoserie”. Contrario al divieto anche il presidente della UEFA Aleksandr Ceferin. “È inaccettabile che le autorità italiane decidano che i tifosi tedeschi non sono ammessi. Questa situazione è intollerabile. Abbiamo urgente bisogno di fare qualcosa perché la decisione presa dalle autorità è assolutamente sbagliata“.

Lo scontro si è consumato nel primo pomeriggio. Alla fine di un corteo non autorizzato dei tifosi tedeschi per le strade del centro della città fino a Piazza del Gesù Nuovo. Almeno un’auto della polizia è stata data alle fiamme, alcuni locali sono stati assaltati, ci sono stati lanci di pietre, cassonetti ribaltati. Le forze dell’ordine hanno prevenuto il contatto diretto tra tifosi tedeschi con i napoletani. In strada c’erano cittadini comuni, turisti, ragazzi che uscivano da scuola. I tedeschi sono stati alla fine fatti salire su pullman e trasportati agli hotel sul lungomare dove alloggiano. Al momento non risultano feriti.

La rivalità

Si può definire una rivalità per procura quella tra i partenopei e tedeschi. Qualcosa che affonda le radici in trent’anni di rivalità tra napoletani e atalantini. I bergamaschi a loro volta sono gemellati con i tedeschi. I napoletani sono gemellati con il Monaco 1890 e il Borussia Dortmund, a loro volta nemici dell’Eintracht. Alcune tensioni si erano verificate già all’andata in Germania, con minacce e insulti e anche a famiglie napoletane aggredite nei ristoranti. Alcuni tifosi tedeschi si erano lanciati tra il 20 e il 21 febbraio in una sorta di caccia dei napoletani. C’erano stati diversi feriti, scontri all’esterno dello stadio, pullmini italiani distrutti. 33 gli arresti tra i tedeschi.

Le forze dell’ordine avevano segnalato già in mattinata un’aggressione di tifosi tedeschi presso un bar di piazza Bellini la notte scorsa e un’altra ai danni di tifosi tedeschi. Il Corriere della Sera scrive come durante gli scontri alcuni tifosi napoletani si fossero lanciati nel pomeriggio in azioni di guerriglia, piccoli gruppi che vogliono raggiungere i tedeschi, colpire e sparire. Gli agenti della Digos hanno individuato tra i tedeschi arrivati ieri sera prima a Salerno e poi a Napoli, anche ultrà dell’Atalanta che lanciavano cori in italiano. I napoletani erano già informati. “Sono in contatto continuo con il prefetto e con il questore. Spero che la situazione possa essere gestita senza danni alla città. Oggi deve essere una grande giornata di festa e di sport e mi auguro che questi comportamenti violenti non incidano sulla sicurezza dei cittadini”, ha commentato il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.