Una violenza inspiegabile e inarrestabile quella che da mesi attraversa la città. Sempre più giovani coinvolti, sempre più sangue, sempre più futili i motivi che scatenano le liti. L’ultima questa domenica sugli scogli di Marechiaro, a Posillipo. Una rissa furiosa scoppiata per ragioni banali, pare uno sguardo di troppo alle fidanzate dei due minorenni da parte di un gruppo di ragazzi. Tanto è bastato per tirare fuori i coltelli e colorare l’acqua di rosso. Due giovani di 17 e 16 anni sono ricoverati in gravi condizioni in ospedale dopo essere stati accoltellati dal “branco”.

Il 17enne originario del quartiere Materdei che lavora come porta pizze e un suo amico di un anno più piccolo, entrambi sono stati operati d’urgenza in seguito alle profonde coltellate ricevute. Il primo è ricoverato all’ospedale San Paolo di Fuorigrotta, il secondo al Fatebenefratelli di Posillipo. Gli aggressori sarebbero tre o quattro ragazzi originari del quartiere Miano, periferia a Nord di Napoli. Una domenica di sangue, proprio a ridosso della firma del patto educativo, nato con lo scopo di combattere la criminalità organizzata e la violenza inaudita tra i giovanissimi. Una firma che dovrà fare i conti con una realtà esasperata, con rabbia, violenza e armi che sono una bomba a orologeria, pronta a esplodere al primo segnale di disapprovazione. Chi ha soccorso i due ragazzini accoltellati ha raccontato che hanno subito chiesto di chiamare i genitori, “chiama mio padre” avrebbe detto uno dei due. Perché a sedici anni trovarsi in una pozza di sangue fa tremare anche il più “guappo”.

Sull’episodio, che non è il solo episodio di violenza verificatosi in questo weekend di sangue, è intervenuto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. «È una questione di ordine pubblico su cui c’è anche un ruolo del Comune – ha detto il primo cittadino – il problema però deve essere risolto con un grande impegno delle forze dell’ordine che stanno facendo tanto». Il sindaco ha sottolineato che si tratta di «un fenomeno delinquenziale che si sta diffondendo sempre di più», ha ricordato che il tema è incardinato in Prefettura in sede di Comitato per l’Ordine e la sicurezza con l’obiettivo «di presidiare alcuni luoghi più simbolici della città e migliorare e razionalizzare la presenza di vigili urbani e forze dell’ordine».

Manfredi ha evidenziato che «si tratta di un fenomeno che trova le sue radici in una violenza giovanile spesso ingiustificata perché le aggressioni avvengono per motivi davvero futili e dunque serve grande attenzione da parte di tutti per cercare di frenare fenomeni diventati assolutamente preoccupanti». Motivi così futili che fanno tremare. La vita non ha più valore, si passa da una parola di troppo a una coltellata come se fosse normale. Come se fosse normale lasciare in fin di vita un coetaneo per uno sguardo troppo insistente o per una parolaccia volata in una discussione. Napoli sta perdendo i suoi figli e pare che di fronte a questo evento siano tutti inermi. Nessuno è in grado di fare nulla e come disse Don Mimmo Battaglia: «Stanno uccidendo Napoli, la sta uccidendo la scarsa attenzione della politica che pare essersi abituata al sangue versato in terra partenopea, considerandola alla stregua di un paese in guerra».

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.