Domenica l’impresa, lunedì i dolori, così forti da impedirgli di correre alle prove di Misano. Ma ne è valsa la pena: Pecco Bagnaia è entrato nelle pagine della storia del Motomondiale, stupendo tutti e, dopo il podio al Gran Premio di San Marino, rimanendo saldo nel suo ruolo di favorito alla vittoria finale.

Sul podio occupava il terzo gradino, ma per tutti il vincitore del Gran Premio di Misano è stato lui. Con negli occhi ancora le terribili immagini dell’incidente di sette giorni prima in Catalogna, gli appassionati del Moto Gp hanno assistito increduli a una gara sorprendente del pilota italiano. Solo una settimana fa le ruote della Ktm di Binder avevano rischiato di spezzargli le gambe eppure oggi, uscito miracolosamente illeso ma con inevitabili forti dolori, Bagnaia ha ottenuto un terzo posto che gli consente di mantenere la leadership del campionato mondiale MotoGp. Il campione ha guidato al traguardo la sua Ducati facendo uso sostanzialmente solo delle braccia, una condotta di gara che lo ha sfinito. “Sono distrutto, ma mollare mai. La mano mi fa abbastanza male, mi stanno scendendo l’antidolorifico e l’adrenalina e quindi sto iniziando a soffrire un po’ come ieri, ma adesso il lavoro è fatto, adesso posso anche soffrire.

Comunque, ho conquistato due podi e la prima fila: sono contento” ha detto subito dopo aver tagliato il traguardo alle spalle di Jorge Martin e Marco Bezzecchi per un tris tutto “Made in Italy” griffato Ducati. Che per l’occasione ha abbandonato il rosso ed è tornata in giallo, per rendere omaggio alla tradizione e alla storia della casa di Borgo Panigale.

Nella classifica generale è proprio Martin a insidiare Bagnaia a 36 punti di distanza (283 punti per Pecco, 247 per lo spagnolo). Il velocissimo recupero di Bagnaia ha ricordato altri clamorosi rientri a tempo di record: Franco Baresi, che operato al menisco ai Mondiali di Usa 94 disputò la finale 9 giorni dopo l’intervento al ginocchio; Valentino Rossi, che in una ventina di giorni, nel 2017, fu in grado di mettersi alle spalle la frattura di tibia e perone; Marc Marquez, che a 4 giorni dalla caduta al Gp di Spagna tornò in pista dopo l’operazione lampo alla spalla.

Certo in questo caso molto si deve agli elevatissimo standard di sicurezza adottati al motomondiale: le placche in titanio o le mescole speciali che proteggono ginocchia, spalle e gomiti, le imbottiture presenti negli stivaletti (decisive nel caso di Bagnaia). E poi le tute in pelle di canguro capaci di resistere all’attrito e di cancellare il rischio di tremende abrasioni. Infine, gli airbag presenti nella tuta, pronti ad aprirsi in caso di incidenti particolarmente gravi.

E se il fisico di Pecco Bagnaia avrà necessariamente bisogno di ancora un po’ di tempo per tornare al 100%, l’umore sembra già essere al top. Non a caso in conferenza stampa, al termine della gara, gli scherzi col compagno di scuderia, Marco Bezzecchi, erano quelli dei giorni felici.

Se il Gp di Misano ha fatto chiarezza sulle condizioni fisiche del leader della classifica, non ha fugato invece i dubbi sul futuro di un altro grande campione della 500: Marc Marquez sarà alla Honda anche 2024? A porre la domanda, diretta come il rettilineo del Mugello, è stato è Jorge Lorenzo sulla piattaforma spagnola di Dazn. Marquez ha risposto amletico: “Domani avremo un test molto importante con la nuova moto, dove dobbiamo continuare a migliorare, logicamente. Da adesso però le parole non valgono più, valgono solo i fatti e devono esserci i fatti per continuare con Honda”, ha detto lo spagnolo.
Il prossimo appuntamento è fissato per il 22 settembre in India, GP numero 13. Gli scaramantici toccheranno ferro.