Un recente rapporto OCSE, realizzato insieme all’Associazione Medica Mondiale e intitolato “Artificial Intelligence and the Health Workforce: Perspectives from Medical Associations on AI in Health”, esamina il parere delle associazioni mediche sull’uso dell’intelligenza artificiale (IA) nel settore sanitario, evidenziandone vantaggi, rischi e ostacoli.

Uno dei risultati principali è che il 72% dei medici considera i benefici dell’IA superiori ai rischi. Questa tecnologia offre numerose opportunità, come l’aumento dell’efficienza operativa, permettendo ai medici di ridurre il tempo dedicato a compiti amministrativi per concentrarsi maggiormente sulla cura dei pazienti. Inoltre, gli strumenti di IA possono supportare diagnosi più precise, migliorare la gestione dei dati clinici e accelerare la ricerca medica.

Tuttavia, l’adozione dell’IA comporta sfide importanti. Uno dei rischi principali è il bias negli algoritmi, che potrebbe perpetuare disuguaglianze nelle cure mediche. Anche la responsabilità legale è una preoccupazione significativa, condivisa dal 94% delle associazioni mediche intervistate, poiché l’utilizzo di strumenti di IA potrebbe esporre i medici a nuove implicazioni legali. Inoltre, i sistemi IA, che elaborano enormi quantità di dati sensibili, possono diventare bersagli di attacchi informatici, sollevando questioni di sicurezza. Gli esperti sottolineano la necessità di una supervisione umana costante per garantire che gli strumenti di IA siano sviluppati e utilizzati in modo etico e sicuro, dalla fase di progettazione fino alla manutenzione.

L’accesso ai dati è un altro ostacolo critico: il 74% delle associazioni segnala problemi legati alla qualità e alla standardizzazione delle informazioni, aggravati da sistemi digitali spesso obsoleti e scarsamente integrati. A questo si aggiunge la necessità di migliorare le competenze digitali sia tra i professionisti sanitari sia nel pubblico, attraverso una formazione continua.

Nonostante queste difficoltà, l’IA non sostituirà i medici, ma li supporterà, rendendoli più efficienti. Come ha affermato un rappresentante dell’American Medical Association: “I medici che utilizzano l’IA supereranno quelli che non lo fanno”. Per rendere possibile questa trasformazione, è indispensabile affrontare le questioni etiche e normative, promuovendo un equilibrio tra innovazione e sicurezza.
Con politiche adeguate, formazione mirata e il coinvolgimento attivo del personale sanitario, l’IA potrebbe diventare una risorsa essenziale per migliorare l’assistenza sanitaria a livello globale e affrontare con successo le sfide del futuro.