Il Paese alle urne
L’Italia verso il voto, il Paese alla vigilia delle elezioni politiche nel silenzio elettorale

Ci siamo: domani gli italiani torneranno alle urne, dopo cinque anni, per le elezioni politiche. Le prime con campagna elettorale balneare, dopo la caduta del governo Draghi lo scorso luglio. Domani, domenica 25 settembre, circa 51 milioni di italiani potranno scegliere il futuro del Paese in un tempo di incertezze, dubbi, crisi energetica e caro bollette, inflazione galoppante e tensioni internazionali. Oggi è giornata di silenzio elettorale.
Si voterà dalle 7:00 alle 23:00. Le operazioni di spoglio cominceranno subito dopo la chiusura dei seggi. Le nuove aule si riuniranno entro il 13 ottobre. Si rinnovano i parlamentari della Camera dei deputati e il Senato della Repubblica. 400 deputati e 200 senatori, dopo la riforma approvata l’anno scorso. Esclusi dal computo i senatori a vita nominati dal Presidente della Repubblica. Per la prima volta voteranno per il Senato anche gli under 25. Quasi 51 milioni gli italiani chiamati alle urne.
Si voterà con l’ultima legge elettorale, detta Rosatellum: si tratta di un sistema misto tra proporzionale e maggioritario. Il 37% dei seggi è eletto con sistema maggioritario, il 61% con sistema proporzionale, il 2% dagli elettori residenti all’estero. Presenti sulle due schede elettorali, una per la Camera e una per il Senato, sia i nomi dei candidati per i collegi uninominali che quelli dei listini proporzionali. La maggioranza assoluta è fissata in 201 seggi alla Camera e 101 al Senato. Non è consentito il voto disgiunto tra candidati nel maggioritario e proporzionale.
Il seggio presso cui votare è indicato sulla propria tessera elettorale. Ci si deve recare in sede con tessera elettorale e documento di riconoscimento. In caso si sia smarrita la tessera elettorale oppure non ci siano più spazi liberi, è possibile recarsi presso l’ufficio elettorale del Comune. In occasione delle elezioni politiche gli uffici saranno aperti dalle ore 9:00 alle ore 18:00 il 23 e il 24 settembre e, nel giorno della votazione, per tutta la durata delle operazioni di votazione, e quindi dalle 7:00 alle 23:00.
Il voto si può esprimere in diversi modi: tracciando una “X” sul nome del candidato uninominale ci si esprime anche per i collegi plurinominali; il voto verrà spartito tra le liste sotto il nome del candidato uninominale. A ciascuna sarà assegnata una percentuale, sulla base dei voti complessivi ottenuti in quel collegio. Allo stesso modo, tracciando una “X” a matita sulla lista nel collegio plurinominale, si va a esprimere in automatico anche il voto per il collegio uninominale, che andrà al candidato sostenuto dalla lista per cui si è deciso di votare. Sulla scheda è possibile tracciare anche più di una “X”: si possono ad esempio indicare sia la lista che i nomi che la accompagnano nel collegio plurinominale. Anche in questo caso, il candidato uninominale otterrà un voto. La scheda è valida anche se decide di segnare una “X” sia sul nome del candidato al collegio uninominale che sul simbolo della lista nel plurinominale.
Il silenzio elettorale è regolamentato dalla legge del 4 aprile del 1956, ideata per consentire ai cittadini di riflettere sul voto senza la propaganda. Il giorno del voto e alla vigilia non si può fare propaganda in televisione e in radio, non si possono tenere comizi in luoghi aperti al pubblico e non si può fare propaganda entro 200 metri dai seggi. Nulla vieta tuttavia la propaganda sui social network, motivo per cui la legge è ritenuta anacronistica. La legge stabilisce che chi rompe il silenzio elettorale “è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 103 a euro 1.032”.
Si vota anche in Sicilia: scheda unica per la scelta del candidato della lista regionale il cui capolista è candidato alla carica di governatore e per la scelta della lista provinciale per esprimere la preferenza per un candidato alla carica di deputato regionale. Possibile il voto disgiunto. Lo scrutinio comincerà lunedì alle 14:00. Il sistema elettorale prevede un solo turno con metodo misto, senza ballottaggio. Convocati alle urne 4.606.564 cittadini, 5.294 le sezioni da scrutinare.
I candidati alla Presidenza sono sei:
- Renato Schifani, sostenuto dalla lista regionale “Renato Schifani Presidente” e dalle liste provinciali Forza Italia, Fratelli d’Italia, Prima l’Italia – Salvini Premier, Popolari e autonomisti, DC Democrazia Cristiana;
- Caterina Chinnici, sostenuta dalla lista Regionale “Chinnici Presidente” e dalle liste provinciali del Partito Democratico e Cento passi per la Sicilia;
- Gaetano Armao, sostenuto dalla lista regionale “Azione-Italia viva – Calenda” e dalla lista provinciale Azione-Italia viva – Calenda;
- Cateno De Luca, sostenuto dalla lista regionale “De Luca Sindaco di Sicilia” e dalle liste provinciali Sicilia Vera, De Luca Sindaco di Sicilia – Sud chiama Nord: Orgoglio Siculo con Cateno, Basta Mafie, Terra d’Amuri, Giovani Siciliani, Autonomia Siciliana, Impresa Sicilia, Lavoro in Sicilia;
- Nunzio Di Paola, detto Nuccio, sostenuto dalla lista regionale “Movimento 5 stelle 2050” e dalla lista provinciale “Movimento 5 stelle 2050”;
- Eliana Silvia Saturnia Esposito, detta Eliana, sostenuta dalla lista regionale “Siciliani Liberi” e dalla lista provinciale “Siciliani Liberi”.
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