Ed ora che si fa? Una terapia di gruppo? Un raduno monastico? Una scampagnata? Un pellegrinaggio? La sinistra alle prese con il post Berlusconi è costretta ad un precipitoso salto nel vuoto, una cosa che fa tremare le vene ai polsi dei dirigenti di stanza al Nazareno. Il Cavaliere in questi 40 anni è stato epicentro e catalizzatore, ha prodotto i film di Nanni Moretti ed acquistato l’Einaudi, ha garantito un rifugio sicuro alle opposizioni e quel senso di impotenza che ha attraversato tutti i leader dai Ds al Pd che hanno provato a contrastarlo.

Naturale lo smarrimento si dirà. Elly Schlein, ad esempio, con la sua iniziale titubanza ad andare alle esequie, ‘che c’entro io con Berlusconi?’, si chiedeva la segretaria con i collaboratori a poche ore dalla morte del leader di Forza Italia, costretta infine a rispettare il cerimoniale da Dario Franceschini. Elly quindi entra nel Duomo di Milano ma affida a Chiara Gribaudo la netta distanza tra il suo Pd ed il leader fondatore del centrodestra. Una cosa ovvia, risaputa, ma al Nazareno ci tenevano a presidiare il fortino degli antiberlusconiani.

Anche perché nel frattempo è arrivato anche Giuseppe Conte, lui, al contrario di Elly, ai funerali voleva andarci, poi ha prevalso la strategia di marketing dei suoi, e non è andato, ‘per coerenza con la storia del M5S’, ha motivato stamani. D’altra parte è quello che succede da decenni, il rapporto della sinistra politica ed intellettuale con Berlusconi, è un’infinita sequenza di ‘vorrei, non vorrei, ma se vuoi’ che oggi rischia di lasciarla al tappeto, senza più la sua coperta di Linus.

In tre decenni il programma alternativo allo schieramento avverso, di fatto era il programma dello schieramento avverso (per usare il termine di Walter Veltroni) con l’aggiunta di tanti no. Difficile ora avere improvvisamente una vena propulsiva. Dove trovarla? La tentazione è quella di applicare a Giorgia Meloni lo stesso trattamento, ma difficilmente la leader di Fratelli d’Italia riuscirà ad essere così esaustiva. Berlusconi è stato troppe cose racchiuse in una persona, calcio, cultura, spettacolo, televisione, aspirazione dei singoli, vacanze in Sardegna, donne, barzellette. Insomma da Gabriele Salvatores a Drive In.

Lo ha ricordato Claudio Velardi: ‘È stato imprescindibile per chiunque’. Da qui lo smarrimento della sinistra, che deve trovare in fretta, un’altra ragione di vita, che non potranno essere gli striscioni degli studenti della Normale, le insubordinazioni di Tomaso Montanari, i macabri titoli del Fatto Quotidiano. Per tutti loro, la pacchia in qualche modo è finita, tocca cambiare lavoro. Una pena ed uno struggimento che si evincono anche dalle 24 ore trascorse da Gad Lerner, che prima assegna pagelle morali su Twitter, e poi compare alla cerimonia in Duomo. Con i titoli di coda della seconda Repubblica, in molti iniziano a chiedersi dove andrà ora Elly?

Avatar photo

Vive a Roma ma è cresciuto a Firenze, è un antico frequentatore di corridoi, ha la passione per Philip Roth e per le melanzane alla parmigiana, predilige il paesaggio della Versilia