Paolo Storari resterà a Milano. Resterà nella procura simbolo degli ultimi trent’anni di storia italiana nonostante la richiesta del Procuratore Generale della Cassazione Giovanni Salvi. Dal pg era stata sollevata una presunta incompatibilità ambientale del pubblico ministero dopo l’esplosione del caso della Loggia Ungheria e richiesto trasferimento e cambio delle funzioni. “Sto bene, sono contento … Non dico altro”, ha commentato il pm all’Agi. Storari aveva passato all’ex membro del Consiglio Superiore della Magistratura Piercamillo Davigo i verbali in formato word nel quale l’avvocato Piero Amara rivelava l’esistenza di una presunta loggia detta “Ungheria”. Storari aveva agito per come la Procura di Milano stava affrontando il caso.

A rigettare la richiesta di Salvi è la sezione disciplinare del Csm. Il Procuratore generale aveva chiesto di destinare il pm ad altre funzioni. E invece niente. Il Csm “ha rigettato in toto tutte le richieste del Pg Salvi – ha osservato l’avvocato del pubblico ministero Paol Della Sala – La funzione di garanzia delle istituzioni ha dimostrato la sua solidità e la sua tenuta e questo è molto confortante”. Il magistrato, con l’avvocato Della Sala, si era presentato ieri davanti al Csm ed era stato sentito per quasi due ore in merito alla vicenda dei verbali secretati ed emersi solo dopo essere arrivati ad alcuni quotidiani e dopo la denuncia del membro del Csm Nino Di Matteo. Davigo invece, indagato per rivelazione del segreto d’ufficio, avrebbe parlato solo in via informale di questi verbali sulla “loggia Ungheria” allo stesso Salvi, al vicepresidente del Csm David Ermini, al presidente della Cassazione Pietro Curzio, ad altri cinque consiglieri del Consiglio e al senatore del Movimento 5 Stelle Nicola Morra.

Salvi aveva formulato la sua richiesta sulla scorta delle relazioni del procuratore di Milano Francesco Greco e della vice Laura Pedio. I sei giudici del Csm hanno però escluso esigenze cautelari in relazione ai tre illeciti contestati a Storari, indagato a Brescia per rivelazione del segreto d’ufficio. Il primo illecito riguardava l’“informale e irrituale” consegna di Storari a Davigo delle copie word, e non firmate, dei verbali; il secondo che Storari non avesse “formalizzato alcun dissenso sulle presunte lentezze o manchevolezze dell’indagine” al procuratore Greco; il secondo sul “rallentamento” e “ostruzionismo” nelle indagini sui verbali degli interrogatori emersi e che un giornalista de Il Fatto Quotidiano aveva denunciato di aver ricevuto.

Tutto rigettato. La sezione disciplinare – composta da dal componente laico (cioè eletto dal Parlamento) espresso dalla Lega, Emanuele Basile, presidente del collegio, dall’altro membro di nomina parlamentare, il relatore Filippo Donati (5Stelle), e dai togati (cioè eletti invece dai magistrati) Giuseppe D’Amato (Magistratura Indipendente), Giovanni Zaccaro (Area), Carmelo Celentano (Unicost) e Paola Braggion (Magistratura Indipendente) – ha scritto nel provvedimento come non ci sia stato nessun “comportamento gravemente scorretto” da parte del pm nei confronti di Greco e dell’aggiunto Laura Pedio e che al limite ha espresso una “preoccupazione […] sulle modalità di gestione del procedimento” relativo ai verbali “in presenza di una chiara divergenza di vedute”. E quindi il collegio “ritiene insussistente […] l’impossibilità” per il pm “che possa continuare a svolgere con la dovuta serenità e il necessario distacco le sue funzioni in un ambiente compromesso dai comportamenti tenuti nei confronti della dottoressa Laura Pedio e del Procuratore della Repubblica di Milano”.

Per Storari continuerà comunque il procedimento disciplinare ordinario, con il quale potrà essere prosciolto o sanzionato con l’ammonimento, la censura, la perdita di anzianità o la radiazione. Contro il trasferimento si erano espressi nei giorni scorsi 60 dei 64 pm milanesi.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.