Dopo Davigo anche Greco. La fantomatica “Loggia Ungheria” coinvolge anche il procuratore Francesco Greco, prossimo alla pensione (novembre 2021). Il capo della Procura di Milano è indagato dalla Procura di Brescia, competente nelle indagini sui magistrati meneghini, nell’ambito della vicenda con al centro i verbali dell’avvocato Piero Amara sulla  presunta associazione segreta denominata, ‘Loggia Ungheria’, in grado di condizionare nomine in magistratura e in incarichi pubblici.

L’iscrizione di Greco nel registro degli indagati è relativa a quasi un mese fa e si tratterebbe di un atto dovuto dopo le dichiarazioni a verbale del pm milanese Paolo Storari. L’accusa è di omissione di atti d’ufficio: Greco avrebbe ritardato l’apertura di un fascicolo (poi avvenuta a maggio 2020) in seguito alle dichiarazioni rese a verbale da Amara, nel dicembre 2019, al procuratore aggiunto Laura Pedio e al sostituto procuratore Storari, titolari delle indagini su quello che è stato ribattezzato il “falso complotto Eni”.

Verbali segreti che Amara ha poi consegnato all’ex consigliere del Csm Piercamillo Davigo (anche lui indagato a Brescia per rivelazione di segreti d’ufficio) prima di finire nelle mani della stampa, rendendo pubblica di fatto la guerra interna alla procura milanese. La notizia dell’avvio del procedimento, come atto dovuto nei confronti anche di Greco, è trapelata – chiarisce l’Ansa – a seguito della comunicazione, avvenuta una ventina di giorni fa, da parte della procura bresciana al Csm, al pg della Cassazione Giovanni Salvi e al ministero della Giustizia per gli eventuali profili disciplinari. Greco, proprio ieri, in una lettera ai suoi sostituti, senza mai citarlo ha attaccato Storari aggiungendo che “le tante menzogne, calunnie e diffamazioni sono e saranno attentamente denunciate in tutte le sedi competenti”.

Intanto nel pomeriggio si è tenuta al Csm l’udienza a porte chiuse di Storari, alla quale partecipano lo stesso magistrato, assistito dal suo legale. La Sezione disciplinare del Csm deve decidere se trasferirlo in via cautelare da Milano e dalle sue funzioni come ha chiesto il procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi per la vicenda dei verbali dell’avvocato Piero Amara. Storari ha poi lasciato Palazzo dei Marescialli senza rilasciare dichiarazioni.

Redazione

Autore