“Se i dati ci porteranno ad un mercato del pesce è lì che andremo, se ci porteranno in un allevamento di animali selvatici e lì che andremo, se ci porteranno in un laboratorio è lì che andremo”. Una vera e propria “caccia al virus” quella annunciata dal britannico Peter Daszak, zoologo ed esperto di ecologia delle malattie, che fa parte dell’equipe di scienziati dell’Organizzazione mondiale della sanità arrivata oggi all’Istituto di virologia di Wuhan. L’obiettivo della spedizione è indagare sull’origine del coronavirus e la sua immediata diffusione in Cina, e per ammissione dello stesso Daszak l’Oms starebbe acquisendo “dati che nessuno aveva mai ottenuto fino ad ora”, un corpo di informazioni dall’enorme valore e che starebbe portando gli scienziati “nella giusta direzione”.

Secondo i medici “le tesi sono ancora tutte sul tavolo”, quindi non è esclusa l’eventualità che il virus sia “scappato” dal laboratorio del capoluogo della provincia dell’Hubei. Nel sesto giorno di indagini sul campo, dopo la fine dei 14 giorni di quarantena previsti all’ingresso in Cina, l’equipe ha anche avuto modo di incontrare Shi Zhengli, la virologa diventata famosa nel Paese per i suoi studi sui pipistrelli che le hanno fatto guadagnare il soprannome di “Bat Woman”.

Un colloquio “estremamente importante” secondo gli esperti, come quello avuto direttamente con lo staff del Wuhan Institute of Virology, definito “schietto ed aperto”. Tutte le preoccupazioni dell’occidente sono rivolte infatti verso un possibile insabbiamento da parte della Cina. L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ripetutamente accusato l’istituto di Wuhan di aver diffuso il virus che ha provocato la pandemia. Anche il suo ex segretario di Stato Mike Pompeo fino al mese scorso accusava Pechino di “continuare a nascondere le informazioni vitali di cui gli scienziati hanno bisogno”.

Il governo cinese ha cercato di mettere in dubbio l’origine locale del virus, indicando il cibo congelato importato come potenziale veicolo. Per screditare l’ipotesi che il contagio sia partito dal laboratorio di Wuhan, ha citato studi che riportano la presenza di casi di Covid-19 in altri Paesi contemporaneamente o prima del focolaio di fine 2019.

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Napoletano, Giornalista praticante, nato nel ’95. Ha collaborato con Fanpage e Avvenire. Laureato in lingue, parla molto bene in inglese e molto male in tedesco. Un master in giornalismo alla Lumsa di Roma. Ex arbitro di calcio. Ossessionato dall'ordine. Appassionato in ordine sparso di politica, Lego, arte, calcio e Simpson.