Il processo Consip si è concluso con l’assoluzione di tutti gli imputati, la condanna di due investigatori e la conferma di una realtà innegabile: l’indagine contro Alfredo Romeo è stata una vera e propria congiura. Una macchinazione dalla regìa occulta. Costata cara agli imputati, ma non solo. L’epilogo della vicenda solleva diverse questioni che L’Ora del Riformista si porrà, confrontandosi nella diretta oggi sul sito www.ilriformista.it e sulle nostre pagine social (Facebook e YouTube) intorno ai misteri rimasti senza risposta. Due gli interrogativi centrali inevasi: chi è stato il regista dietro l’intera operazione? E quali sono stati i danni, certamente enormi, causati da questo intrigo?

Esiste anche un altro aspetto che potrebbe meritare un’analisi più approfondita. Dal momento che due carabinieri sono stati condannati per aver condotto indagini in modo scorretto, danneggiando gli imputati – in particolare Romeo – e considerando che i carabinieri raramente agiscono di propria iniziativa, soprattutto quando operano come polizia giudiziaria, è lecito domandarsi: chi ha indirizzato le azioni di questi due carabinieri, in particolare del capitano Scafarto? Ne parliamo dalle 15 guidati dal direttore Claudio Velardi, insieme con il direttore editoriale del Secolo d’Italia ed ex parlamentare, Italo Bocchino; alla giornalista del Riformista, Tiziana Maiolo, al direttore de L’Unità, Piero Sansonetti e all’avvocato Alfredo Sorge che ha seguito puntualmente la vicenda nelle aule giudiziarie. Modera il giornalista Aldo Torchiaro.

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