Autonominatosi paladino del “free speech”, Elon Musk dopo quasi tre anni di pandemia ha deciso nel nome della “libertà di espressione” di eliminare la moderazione sui tweet che fanno disinformazione sul Covid-19.

Questa volta però, a differenza di altre mosse simili come la “amnistia” nei confronti di migliaia di account sospesi nel corso degli anni da riportare all’interno del social network, o nel caso del ritorno dell’ex presidente Donald Trump, due temi su cui Musk aveva chiesto il ‘parere’ degli iscritti con dei sondaggi sul suo profilo personale, il geniale e controverso imprenditore non ha pubblicizzato la novità sul fronte anti-disinformazione.

La fine della politica di moderazione sul Coronavirus è arrivata con una nota sul sito del social network che descrivevano i criteri con cui venivano moderati i messaggi che contenevano informazioni fuorvianti sul Covid-19.

Nel testo si legge che “a partire dal 23 novembre 2022, Twitter ha smesso di attuare le proprie politiche sulle informazioni fuorvianti legate a COVID-19”. Regole che erano state introdotte nel marzo 2020, allo scoppiare della pandemia, che prevedevano l’applicazione di etichette e avvisi ai tweet legati alla pandemia con affermazione false o discutibili. Twitter inoltre si era data delle ulteriori regole che permettevano di rimuovere tweet o sospendere gli account in caso di violazione reiterata delle normative. Politiche che, secondo un rapporto diffuso dallo stesso social network, nel corso di quasi tre anni hanno portato alla rimozione di circa 100mila contenuti e alla sospensione di oltre 11mila account.

Una scelta, quella di Elon Musk, che non sorprende: dopo aver acquistato Twitter per 44 miliardi, aveva promesso di rendere il social il fulcro della libertà di parola online. In questo senso andava letta anche la decisione, ‘legittimata’ agli occhi del miliardario proprietario di Tesla e SpaceX da un sondaggio, di riabilitare l’account di Trump, sospeso l’8 gennaio 2021 a due giorni dall’assalto dei suoi supporters a Capitol Hill.

Quella di eliminare la moderazione sui tweet-bufala riguardanti il Covid-19 è una mossa in linea col personaggio, che già durante la pandemia più volte si era espresso contro le restrizioni sanitarie per il contenimento del virus. Nell’aprile del 2020, a due mesi dallo scoppiare dei casi, le sue parole erano state nette: “Dire alle persone che non possono uscire di casa e che se lo facessero verrebbero arrestate è fascista. Non è democrazia. Non è libertà. Ridate alle persone la loro dannata libertà”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia