Il monito degli industriali partenopei
“Manfellotto bacchetta De Luca: “Basta uomo solo al comando, ora serve il dialogo”
Non basta avere risorse aggiuntive, occorre spenderle e spenderle bene, attivando i poteri sostitutivi del Governo centrale previsti in caso di ritardi da parte degli enti territoriali. Il rischio, soprattutto in Campania, è che i fondi non vengano spesi in tempo. Secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), al 31 dicembre scorso la Campania è riuscita a spendere solo il 33,73% del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e il 35,1 del Fondo sociale europeo (Fse). Ora, però, il Sud e l’intero Paese hanno un’occasione irripetibile per rilanciare l’economia. Ma per vincere la sfida bisogna che le associazioni vengano coinvolte in pianificazione, attuazione e monitoraggio dei progetti, come gli industriali ricordano alla Regione.
«La ricetta proposta dal presidente Vincenzo De Luca, quella dell’uomo solo al comando, può aver contribuito ad accelerare decisioni drammatiche e urgenti durante la crisi sanitaria – aggiunge Manfellotto – È essenziale che il dialogo con le istituzioni, a cominciare dalla Regione, non si esaurisca in un adempimento formale finalizzato ad avallare scelte già assunte. Sarebbe sconcertante se questo anacronistico modo di procedere dovesse prolungarsi anche nella fase della ripartenza e della ricostruzione. La prassi è di concepire il confronto solo come un adempimento formale per avallare scelte già assunte. Non possiamo accettarla né con Palazzo Santa Lucia né con altri livelli istituzionali». Insomma, il confronto serve e serve pure alla Regione, visto che «la Campania è ultima tra le regioni italiane nella graduatoria che misura la qualità dei servizi pubblici».
Infine il presidente degli industriali parla prossimo sindaco di Napoli. «Una svolta – dice Manfellotto – è necessaria e urgente anche per Palazzo San Giacomo. Il nuovo sindaco dovrà recuperare la normalità di una buona amministrazione quotidiana, ponendo fine a battaglie ideologiche e polemiche sterili con altri livelli istituzionali. Occorre rilanciare Napoli come smart city e metropoli europea, baricentrica nel Mediterraneo, riconvertirne le grandi aree urbane, sviluppare strategie e promuovere interventi con una visione da sindaco metropolitano». Le priorità? «Manifatturiero, turismo e industria culturale»
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