Le scarse risorse a disposizione rendono complicata la manovra di fine anno. La Legge di Bilancio rappresenta un importante passo per ogni governo, visto che contiene una serie di cruciali misure economiche che verranno introdotte a partire dall’anno successivo. Il governo guidato da Giorgia Meloni si appresta a mettere nero su bianco la sua prima vera manovra, visto che quella dell’anno scorso è stata partorita imboccando una gran parte del percorso già tracciato da Mario Draghi. La strada parte subito in salita con una constatazione di fatto: le disponibilità economiche a disposizione sono poche. Bisognerà rompere il salvadanaio per tentare di racimolare qualche fondo ulteriore al fine di rimpolpare il portafogli.
Dal governo assicurano con fermezza: la priorità è quella di dare seguito a diverse promesse contenute nel programma elettorale del centrodestra. Intenzioni che però non fanno rima con il bagno di realismo del ministero dell’Economia, che invece predica calma e invita tutti a evitare passi in avanti senza aver prima verificato le dovute coperture.

Tradotto: basta slogan da campagna elettorale. La via maestra dovrà essere inevitabilmente quella della prudenza e dell’oculatezza sui conti. Per il presidente Giorgia Meloni l’obiettivo numero uno è incassare la proroga del taglio del cuneo fiscale: lo sgravio contributivo – previsto dal decreto Lavoro approvato l’1 maggio – è passato dal 3% al 7% per i redditi fino a 25mila euro mentre è stato incrementato dal 2% al 6% per i redditi fino a 35mila euro. Qui i termini fanno la differenza, visto che l’eventuale proroga di un anno stonerebbe con l’urgenza di rendere strutturale la norma.

Il cantiere della manovra è già aperto. In questa fase gli occhi sono puntati sulla Nota di aggiornamento al Def, che in sostanza detterà quali progetti potranno vedere luce. Di certo la lista dei desideri subirà una notevole sforbiciata. Ma c’è comunque cauto ottimismo. Oggi il Consiglio dei ministri esaminerà la Nadef e sullo sfondo prosegue la caccia alle risorse per fare cassa, tra la tassazione sugli extraprofitti delle banche (rivista) e l’ipotetica nuova tassa sul gioco d’azzardo.