Continuano le riflessioni all’interno dell’area liberaldemocratica italiana. Non ci sono solo i confronti con i riformisti britannici o francesi a far discutere l’area centrista del Bel Paese. Oggi a un’intervista di Carlo Calenda sul futuro di Azione e di un possibile nuovo Terzo Polo, ha risposto il deputato di Italia Viva Luigi Marattin.

Calenda: Azione perno centrale

In un’intervista al Quotidiano nazionale, Calenda ha parlato delle elezioni in Francia ma anche dei risvolti in Italia, comprese le apparenti mosse di Italia Viva. Dopo che sia Matteo Renzi sia Maria Elena Boschi hanno aperto alla possibilità di un dialogo con il Pd, parlando di una possibile Margherita 2.0, il leader di Azione è chiaro: “Renzi ha iniziato la legislatura votando La Russa, poi ha cercato l’accordo con FI, ora col Pd. Non farà nessuna Margherita e si farà garantire tre seggi”. Poi l’ex ministro si è soffermato sulla possibilità della creazione di un nuovo partito unico libdem e sull’iniziativa di Marattin e di Enrico Costa, i quali hanno chiesto un passo indietro ai leader di Iv e Azione. “Neanche commento”, la reazione lapidaria di Calenda, “Anche perché è già superata dall’ingresso di Italia Viva nel Fronte popolare che lascia solo azione a presidiare l’area centrale”.

Marattin lancia la sfida a Calenda

Non è servito molto tempo a Marattin per rispondere a Calenda: “Se davvero la tua scelta di ‘terzietà‘ rispetto ai due poli è definitiva (perdonami sai, ma con te non si sa mai…), mettiti in gioco: accetta la sfida di creare subito uno spazio politico comune (al quale far partecipare gli aderenti ad Azione, quelli ad Italia Viva, gli amici LibDem e le tante forze di area) e scegliamo la leadership con primarie aperte, chiamando al voto tutta la comunità politica che è interessata ad un progetto del genere”.

Questa è la “proposta concreta” di Marattin, che si è detto “molto colpito” dall’opinione del leader di Azione, “che nella sua newsletter – usando i soliti toni offensivi verso la comunità di Italia Viva e bollando come ‘perdita di tempo’ la raccolta firme lanciata da me e Enrico – propone che il futuro partito liberal-democratico sia già Azione. Anche stamattina, nella sua intervista al Quotidiano Nazionale, Calenda rincara la dose: dice che ‘Italia Viva è già entrata nel Fronte Popolare, e quindi c’è solo Azione a presidiare l’area centrale‘”.

Per Marattin, desideroso di ricominciare l’avventura del Terzo Polo, è tutto falso: “È una rappresentazione caricaturale, perché quello che IV farà non lo deciderà né lui né nessun altra persona singola: lo deciderà, stavolta, la comunità di Italia Viva”. “E fossi in lui mi ‘preoccuperei’ più di tutte le persone di Azione che hanno firmato l’appello mio e di Costa, piuttosto che auto-proclamarsi leader di un’area” ha concluso il deputato di Italia Viva.

Redazione

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