La star del tennis
Maria Sharapova aggira la censura e condanna la guerra di Putin: “Affranta dalla crisi in Ucraina”

Maria Sharapova contro l’invasione della Russia in Ucraina. La tennista russa, star mondiale dello sport, si è espressa contro la guerra scatenata dal Presidente Vladimir Putin come un’“operazione speciale” per la “smilitarizzazione” e la “denazificazione” del Paese. Come avevano già fatto il numero uno del ranking Atp Medvedev e il numero 7 Rublev.
Sharapova ha vinto cinque titoli del Grande Slam e si è ritirata nel 2020. Ha scritto un post su Instagram prendendo posizione. E non ha mai usato la parola “guerra” proprio come imposto da Mosca – altra parola proibita: invasione – ai propri media. La settimana scorsa la Duma aveva inoltre approvato l’innalzamento fino a 15 anni di detenzione per la diffusione di quelle che il Cremlino considera fake news sull’operazione militare.
“Ogni giorno che passa, sono sempre più affranta e profondamente rattristata dalle immagini e dalle storie delle famiglie e dei bambini colpiti da questa crescente crisi in Ucraina”, ha scritto la tennista unendosi alla campagna di Save the Children per aiutare i bambini sfollati nelle città ucraine. “Sto facendo una donazione al fondo di soccorso per la crisi di Save the Children, un’organizzazione che lavora instancabilmente per fornire cibo, acqua e kit di aiuto a chi ne ha bisogno. Per favore, unisciti a me per fare una donazione. Prego per la PACE e invio il mio amore e il mio sostegno a tutte le persone colpite”.
Il conflitto scatenato da Putin ha portato al bando da parte di diverse federazioni internazionali degli atleti russi, a prescindere dalle proprie posizioni sulla guerra. Russia e Bielorussia sono state escluse dai Giochi paralimpici di Pechino. La finale di Champions League, per esempio, della stagione in corso è stata spostata da San Pietroburgo a Parigi.
Sono oltre due milioni e 300mila gli ucraini in fuga dal Paese, 1,9 milioni gli sfollati interni secondo le Nazioni Unite, al sedicesimo giorno dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. La maggior parte dei rifugiati si sta dirigendo a ovest del Paese verso Leopoli, la città a pochi chilometri dal confine con la Polonia.
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