Lo stop alla trasmissione
Mediaset manda via Minzolini, troppo moderato e garantista?
Mediaset ha deciso di chiudere in anticipo la trasmissione di Augusto Minzolini. Senza dargliene un’altra. La scelta è dei piani alti. Senza specifica motivazione. Non certo quella degli ascolti, in media con la fascia, ma soggetti a concorrenza più alta. Il programma doveva andare avanti per tutta la stagione, e invece è stato sospeso. Ad annunciarlo è stato il diretto interessato, sul chiudere dell’ultima puntata. “È terminato il nostro tempo a disposizione come è terminato il ciclo delle mie conduzioni di Stasera Italia Weekend”, ha detto l’ex direttore a margine della messa in onda la sera del 24 dicembre. Augusto Minzolini è trasversalmente riconosciuto come il migliore dei cronisti parlamentari in circolazione, oltre ad essere l’ultimo dei giornalisti berlusconiani rimasti (fatta eccezione per il nostro direttore responsabile!).
Già direttore del Tg1, parlamentare di Forza Italia, è l’ultimo direttore del Giornale voluto da Silvio Berlusconi. Minzolini continua a scrivere per ilGiornale, ma a settembre Mediaset gli ha proposto di condurre un talk nell’access prime time del fine settimana su rete 4. Ma la scorsa settimana, improvvisamente, i vertici del Biscione hanno cambiato idea, sospendendolo prima del tempo. Ancora non si sa chi prenderà il suo posto. La decisione era stata comunicata prima della messa in onda della puntata. Incontrovertibile invece è il fatto che certamente Minzolini appartiene a una linea di centrodestra moderato, liberale, europeista, e garantista, non sempre in difesa delle posizioni più estreme. Non solo riferibili alla Lega, ma anche al nuovo corso di Forza Italia. A questo si aggiunge uno stile di conduzione, portato avanti da Minzolini, più super partes, o perlomeno meno aggressivo e militante, rispetto ad altri colleghi di Rete 4. Certamente non è paragonabile a Mario Giordano o Paolo Del Debbio. Ma proprio per questo riusciva a spaziare con gli ospiti, passando dal classico scontro tipico del talk, all’approfondimento. E ad allargare il pubblico anche ad un target non esclusivamente schierato a destra. Che poi dovrebbe essere l’obiettivo di chi fa informazione: informare gli indecisi. E della politica trasformarli in propri elettori.
Dalla prossima settimana anche Nicola Porro verrà sostituito da Bianca Berlinguer, ma in questo caso lo switch era stato deciso sin dalla firma dei contratti. Mentre quello di Minzolini risulta un vero e proprio taglio inatteso. “Mi hanno spiegato il motivo ma non l’ho capito – ha detto l’ex direttore – era una questione di sintassi giornalistica. Io ho il mio stile, quando faccio il conduttore lascio da parte le mie opinioni e cerco di mettere a confronto le idee, senza scatenare inutili risse”. Forse proprio per questo Mediaset ha deciso di declassarlo da conduttore a ospite. Eppure Minzolini in quella fascia nel weekend ha sfidato la concorrenza di Fabio Fazio, delle partite del campionato di calcio, e delle regine della tv Milly Carlucci e Maria De Filippi. Dati Auditel alla mano più volte ha superato La7 che la domenica ha preso il programma della domenica di Massimo Gramellini, e persino la Bortone su Rai tre.
Che Mediaset e la Rai nell’epoca della tv meloniana siano in picchiata è un dato di fatto. In attesa che persino Giambruno torni al teleschermo. C’è qualcosa che dispiace nella deriva che ha preso Forza Italia da quando il presidente Berlusconi, purtroppo, non c’è più. Sia rispetto alla linea politica che all’organizzazione del partito. E la allontana sempre più da quel progetto di rivoluzione liberale sognata dal Cavaliere, e da lui fatta sognare agli italiani. Sarebbe un peccato coinvolgesse anche Mediaset.
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