I Cinque Stelle hanno tentato un blitz al Senato per imporre l’approvazione di una legge che riforma l’ergastolo confermando, sostanzialmente, l’ergastolo ostativo. In contrasto dichiarato ed esibito con la Costituzione e anche con la sentenza della Corte Costituzionale che aveva imposto al Parlamento di modificare l’ergastolo e abolire l’ergastolo ostativo entro l’8 novembre, perché l’ergastolo ostativo in modo del tutto evidente non è compatibile con la Costituzione.

Il blitz non è passato e la legge a questo punto decade. Sicuramente il prossimo Parlamento non potrà farne una nuova entro novembre e di conseguenza – salvo colpi di mano alla Consulta – l’ergastolo ostativo sarà cancellato e l’Italia tornerà nel novero dei paesi civili, almeno da questo punto di vista. Il capo dei Cinque stelle, cioè Conte, si è detto indignato della decisione del Senato di respingere l’attacco dei 5Stelle perché- ha spiegato – in questo modo si indebolisce la lotta alla mafia. In effetti tutti conoscono la passione nell’impegno antimafia che l’avvocato mostrò negli anni feroci e sanguinosi durante i quali la mafia colpiva davvero e uccideva. Non era forse l’avvocato Conte l’uomo che guidava il fronte contro le cosche e che ispirò l’azione di Borsellino e Falcone? Era quasi tutti i giorni a Palermo, in trincea, lasciando morire il suo lavoro di avvocato di affari…

A parte l’ironia, ieri i Cinque Stelle hanno subìto un altro colpo di immagine, soprattutto alla recente pretesa di essere diventati di sinistra. Loro molte volte hanno invocato il capo della sinistra francese, Jean-Luc Mélenchon. Ieri Mélenchon era a Roma e ha dichiarato: “Non ho niente a che fare con loro. Nel passato mi hanno adulato. Gli esponenti dei 5 Stelle fanno qualsiasi cosa ma alla fine finiscono sempre dallo stesso lato della Mangiatoia. Sono un annesso dei potenti di questo paese. Votare il M5S non ha senso”.

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Giornalista professionista dal 1979, ha lavorato per quasi 30 anni all'Unità di cui è stato vicedirettore e poi condirettore. Direttore di Liberazione dal 2004 al 2009, poi di Calabria Ora dal 2010 al 2013, nel 2016 passa a Il Dubbio per poi approdare alla direzione de Il Riformista tornato in edicola il 29 ottobre 2019.