La premier e i suoi fedelissimi sono arrivati ad una conclusione: “l’opposizione non c’è e soprattutto, non si vede all’orizzonte un’altra coalizione che possa dar vita a un esecutivo non guidato da Giorgia Meloni. Un sinistra disperata che vorrebbe vederli cadere ma loro quando ne parlano sorridono.

“La sinistra che trama contro l’Italia non vince mai le elezioni” – esorcizza i fantasmi Tommaso Foti. Quando poi gli inquilini di Palazzo Chigi allargano lo sguardo oltre l’orizzonte dell’Italia, il cielo ai loro occhi appare ancor più sgombro di nubi. “Quale maggioranza potrebbe dare più rassicurazioni del governo Meloni? Forse il Pd di Schlein e i 5 Stelle di Conte?” esordisce un ministro dalle pagine del Corsera – “noi siamo l’unica garanzia per il blocco atlantico, dall’Europa alla Casa bianca.”

Il vero destinatario degli avvisi della premier, oltre a una parte dell’informazione, è infatti Matteo Salvini. Da giorni la leader di FdI, che nel partito descrivono “fuori dalla grazia del cielo con Matteo”, cercava un modo per stoppare una volta per tutte i quotidiani strappi del segretario leghista. Una cosa è chiarissima, se salta il tavolo, per quanto Meloni non sia incline a questa tentazione, unica strada possibile è andare a votare. “Quelli che non mi seguirebbero all’opposizione sono pochissimi”, spera Meloni e si dice sicura che il suo partito, attaccando da fuori i nuovi arrivati, volerebbe “oltre il 3o%”.

Altra cosa certa è che non ci saranno rimpasti. La premier vuole “guidare il primo governo che dura 5 anni” e se questo dovesse significare sacrificare Daniela Santanchè per i guai giudiziaria la linea è decisa: “Ci sarà un nuovo ministro del Turismo, ma niente rimpasti”.

Redazione

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