Mentre il legislatore sembra indeciso sulla strada da seguire, soprattutto sul fronte europeo, il mercato prova ad auto-regolamentarsi e indirizzarsi con iniziative volte alla creazione di centri di ricerca e di interesse comune. L’ultimo di questi, annunciato questa settimana, prende il nome di AI Alliance, una collaborazione internazionale tra grandi aziende come IBM e Meta, istituzioni accademici come il CERN, Harvard, Berkeley, Imperial College e realtà di settore come AMD, Sony, Dell, Oracle e molti altro. In un momento decisivo per il mondo dell’Intelligenza Artificiale, questa iniziativa rappresenta non solo un imponente esercizio di “potere collettivo” nel campo dell’IA, ma anche un punto di svolta nella direzione verso cui si muove questa tecnologia. Una collaborazione di quest’ampiezza è senza dubbio inedita nel campo dell’IA: riunire istituzioni di tale calibro e diversità offre un potenziale immenso per lo sviluppo e l’innovazione.

Tra gli obiettivi di AI Alliance spiccano lo sviluppo di standard globali, l’avanzamento dei modelli aperti e open-source e la promozione di un ecosistema tecnologico sostenibile: questi obiettivi, se raggiunti, potrebbero portare benefici significativi a livello globale, come l’accelerazione dell’innovazione responsabile e la democratizzazione dell’accesso alle tecnologie avanzate. Un percorso che contiene anche sfide non trascurabili: da una governance che garantisca l’alleanza operi in modo equo e inclusivo, senza privilegiare gli interessi di alcuni membri a scapito di altri fino alle questioni della privacy e della sicurezza dei dati, con un così ampio scambio di informazioni tra i soggetti partecipanti.

Indubbio comunque come una alleanza di queste dimensioni apra la strada a nuove opportunità nel campo dell’IA, come lo sviluppo di soluzioni innovative e la creazione di una comunità più forte e coesa di ricercatori e sviluppatori, un settore che necessita di opportunità come di grandi responsabilità.
Sarà fondamentale che AI Alliance operi con trasparenza e responsabilità, assicurando che i benefici dell’IA siano accessibili a tutti e non solo ad una minoranza. L’occasione quindi di riempire il vuoto delle istituzioni con una realtà che provi a rappresentare un cambio di paradigma nella ricerca e sviluppo dell’IA, e il cui successo dipenderà dalla capacità di bilanciare collaborazione, innovazione e responsabilità etica: una sfida tutt’altro che semplice.

Avatar photo

Professore a contratto (in Corporate Reputation, in CyberSecurity e in Data Driven Strategies) è Imprenditore, ha fondato The Fool, la società italiana leader di Customer Insight, co-fondato The Magician un Atelier di Advocacy e Gestione della Crisi, ed è Partner e co-fondatore dello Studio Legale 42 Law Firm. È Presidente di PermessoNegato APS, l'Associazione no-profit che si occupa del supporto alle vittime di Pornografia Non-Consensuale (Revenge Porn) e co-fondatore del Centro Hermes per la Trasparenza e i Diritti Digitali. È stato Future Leader IVLP del Dipartimento di Stato USA sotto Amministrazione Obama nel programma “Combating Cybercrime”, conferenziere, da anni presenta "Ciao Internet!" una seguita video-rubrica in cui parla degli Algoritmi e delle Regole che governano Rete, Macchine e Umani. Padrone di un bassotto che si chiama Bit, continua a non saper suonare il pianoforte, a essere ostinatamente Nerd e irresponsabilmente idealista.