Giorgia Meloni rivendica i provvedimenti sull’immigrazione che portano la firma del suo governo ma al tempo stesso non rinuncia a lanciare stoccate nei confronti di «una certa magistratura politicizzata» che, dal suo punto di vista, «si è mobilitata» sul decreto Cutro e sulla modifica della normativa partorita per far sì che una persona che non ha diritto a stare nel nostro Paese possa essere espulsa e rimpatriata nell’arco di 30 giorni. «Ha cominciato a non applicarla, la questione è finita alla Cassazione, la Cassazione l’ha inviata alla Corte europea di giustizia e chiaramente questo ti fa perdere un sacco di tempo», è l’accusa rivolta dalla presidente del Consiglio nei confronti di quella «magistratura politicizzata» spesso accusata di agire per mettere il bastone tra le ruote all’operato dell’esecutivo. Non a caso la stessa Meloni ha aggiunto che bisogna anche fare i conti con la realtà «perché c’è anche un sacco di gente, e lo voglio dire con chiarezza, che non lavora esattamente a favore».

La rotta

Il capo del governo, nonostante l’aumento considerevole degli sbarchi registrato lo scorso anno, non ha rinnegato la soluzione messa nera su bianco: «Ho detto che a risultati immediati ma effimeri preferivo risultati strutturali anche se nel breve termine avrei dovuto pagare un prezzo perché quei risultati arrivassero, anche in termini magari di consenso. Quei risultati piano piano arrivano: rispetto allo stesso periodo dello scorso anno gli sbarchi diminuiscono del 60%, particolarmente dalla Tunisia, il che dimostra che la strategia che l’Italia ha portato in Europa e sulla quale ha convinto l’Europa – nonostante l’opposizione della sinistra italiana e in alcuni casi anche Europea – sta dando i suoi frutti». Inoltre, focalizzandosi sull’azzeramento della rotta dalla Turchia, ha puntato l’attenzione sul cambio di paradigma che da «ridistribuiamo gli immigrati che arrivano illegalmente da noi» è diventato «fermiamoli» «Mi pare un cambio di rotta non secondario. L’Italia è stata protagonista di una serie di iniziative innovative sulle quali piano piano abbiamo portato dietro anche gli altri paesi europei: il memorandum con la Tunisia, il memorandum con l’Egitto, l’accordo con l’Albania che si sta tentando di smontare da parte di chi non la pensa come noi in tutti i modi. Per cui ci sono delle cose molto importanti che stanno accadendo e sulle quali noi facciamo scuola», ha concluso Meloni.

Redazione

Autore