Nelle ultime settimane l’isola di Santorini è balzata agli onori della cronaca per un intensa attività sismica con terremoti oltre la magnitudo 4.5 e picchi di 5.5. L’origine del fenomeno ha delineato tra gli esperti due ipotesi: la natura tettonica oppure un interessamento magmatico. Proprio al Riformista il geologo Carlo Tansi ha affermato che si tratta di una natura tettonica. Il fenomeno tellurico, infatti, sarebbe dovuto principalmente al movimento delle placca Africana che scivolando sotto quella Eurasiatica creando dei gradini sul fondale marino che provocano un forte sciame sismico. Tra gli esperti si discute su un possibile interessamento magmatico che desterebbe enorme preoccupazione per la possibilità anche di tsunami potenzialmente distruttivi.

Negli ultimi giorni un ulteriore fenomeno naturale ha catturato l’attenzione: lungo le coste della Turchia a Istanbul, Smirne ma anche a Bodrum i principali media hanno riportato la notizia che il mare, proprio in concomitanza con l’inizio della crisi greca, si sarebbe ritirato di oltre 200 metri. Il fenomeno sarebbe iniziato già nei primi giorni di febbraio e ad oggi nel porto di Alacati la “spiaggia” sarebbe addirittura 300 metri dalla banchina così come il livello dell’acqua sarebbe sceso di circa mezzo metro. Molti esperti tra i quali il dottor Mehmet Çavuşoğlu, membro del gruppo di lavoro su ambiente, biodiversità e cambiamenti climatici dell’Accademia turca delle scienze (TUBA) e il professor Dogan Yaşar, ritengono che il fenomeno non abbia alcun legame con Santorini attribuendolo all’azione dei forti venti settentrionali che soffiano nella zona. Anche il fiume Karşıyaka ha subito un abbassamento del livello dell’acqua e lungo la costa sono emerse nuovi isolotti. Per gli esperti questo fenomeno dovrebbe terminare mercoledì riportando il livello dell’acqua ai valori standard.

Ma la spiegazione non convince del tutto, una coincidenza che darebbe adito a dubbi e che sembrerebbe invece correlato allo sciame sismico. Il ritiro delle acqua che si è osservato è, solitamente, uno dei precursori di un onda anomala e di uno smottamento sul fondo marino che sposterebbe ingenti quantità di acqua. Le istituzioni tranquillizzano la popolazione che al momento sembra controllare la situazione in atto. L’evoluzione della crisi sismica greca resta incerta anche se nei giorni scorsi un po’ tutto il Mediterraneo è scosso da sismi, come quello di Messina o delle coste croate.

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