Nel Movimento 5 Stelle sempre più balcanizzato, diviso tra mille ‘correnti’, il colmo per quello che una volta si definiva un non-partito, scoppia l’ennesima grana in vista della fondamentale partita del Quirinale.

I vertici pentastellati potrebbero aprire un procedimento nei confronti di Riccardo Fraccaro, ex ministro per i rapporti col Parlamento durante il primo esecutivo a guida Giuseppe Conte, quello con la Lega di Matteo Salvini.

E proprio quest’ultimo sarebbe il secondo protagonista della vicenda: Fraccaro sarebbe infatti ‘colpevole’ di aver incontrato il segretario del Carroccio e aver promesso una parte di voti del Movimento, tra i 30 e i 50, al centrodestra in caso di candidatura al Quirinale di Giulio Tremonti, l’ex ministro dell’Economia.

L’incontro tra i due c’è stato, ma da tutti i protagonisti è arrivata una smentita all’unisono della ricostruzione. “Non si è parlato di numeri né di voti per le prossime elezioni del Presidente della Repubblica”, dice in una nota Fraccaro. “La conversazione – spiega l’esponente dei 5 Stelle – ha riguardato alcune ipotesi relative al Quirinale, rispetto alle quali ho consigliato a Salvini di aprire un dialogo con il presidente Conte. Era ed è chiaro che ogni decisione in merito a tutte le ipotesi resta in mano a Giuseppe Conte, che con la sua scelta può determinare il futuro presidente della Repubblica”.

Smentita che arriva anche Salvini, che definisce i retroscena “privi di ogni fondamento”. “Si è trattato di uno fra i tanti incontri che ho avuto con diversi esponenti del M5S in queste settimane, alla Camera o al Senato. Abbiamo fra le altre cose scambiato alcune idee sul Quirinale, ma con nessuno di loro non ho mai parlato di numeri, voti o cose simili. Fraccaro mi ha poi consigliato di parlare della chiacchierata con Giuseppe Conte, come normalmente fatto”, ha spiegato il leader del Carroccio.

Terzo ‘no’ a ogni ipotesi di scambio elettorale con la Lega arriva quindi da Dalila Nesci, leader del think thank ‘Parole Guerriere’, che era stata coinvolta nella questione Fraccaro. “I retroscena che parlano di presunte operazioni per sostenere candidature al Colle con un coinvolgimento mio e del think tank ‘Parole Guerriere’ sono del tutto falsi e privi di fondamento.  queste ore, come sempre – aggiunge Nesci -, sono impegnata a seguire l’attività di Governo e per il Quirinale sosterrò il candidato che verrà espresso dal M5S. Siamo compatti intorno al Presidente Conte e alla sua linea politica. Siamo in una fase delicata per Paese, nessuno si permetta di giocare partite in solitaria“, spiega la sottosegretaria per il Sud e la Coesione territoriale.

In realtà l’umore all’interno del Movimento è pessimo, per usare un eufemismo, in particolare il presidente Giuseppe Conte sarebbe andato su tutte le furie dopo essere venuto a conoscenza dell’incontro tra Fraccaro e Salvini.

Da qui dunque la scelta di procedere con un procedimento contro Fraccaro, che difficilmente però rischia la ‘pena massima’, ovvero l’espulsione. L’ex ministro del governo Conte I è infatti membro dei probiviri, cioè coloro che sono chiamati a giudicare casi di questo tipo: difficile che gli altri colleghi, la ministra Fabiana Dadone e Jacopo Berti, decidano di fare mosse avventate contro uno dei leader storici del Movimento, anche considerando l’iter lungo per una questione di questo tipo.

Caso Fraccaro che ha scatenato ancora una volta le chat interne al Movimento, visionate da AdnKronos. “Fosse vero, uno di ‘Innovare’ (una delle ‘correnti’ del Movimento, ndr) che si vende i voti di Italia Più 2050 sarebbe una c… di dichiarazione di guerra, proprio”, è il messaggio che arriva dal deputato grillino Giuseppe Brescia.

Dopo ore di polemiche è lo stesso Movimento ad intervenire sul caso con una nota ufficiale come per il momento “non è stata assunta alcuna sanzione disciplinare” nei confronti dell’ex sottosegretario di Stato. Nel caso venisse riscontrata una violazione della Carta dei principi e dei valori e dal Codice etico “non potrà che essere comminata all’esito di una puntuale istruttoria, nel rispetto delle garanzie sostanziali e procedurali statutariamente previste e del principio del contraddittorio”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia