Oggi avrebbe dovuto lasciare l’appartamento in cui viveva con la madre 92enne, al secondo piano di una palazzina proprio sotto portici di piazza Vittorio, nel rione Esquilino a Roma. Invece l’uomo, un 51enne con problemi psichiatrici, è finito in questura. “Nel baule c’è mamma” ha detto agli agenti che ieri pomeriggio si sono recati sul posto per eseguire lo sfratto giudiziario.

Ed era purtroppo la verità: il corpo della donna era all’interno di una cassapanca in corridoio, in avanzato stato di decomposizione.

La macabra scoperta

Sarà l’autopsia a stabilire le cause della morte della donna, se sopraggiunta per cause naturali, come viene ipotizzato, oppure in seguito a un’aggressione. Da chiarire anche quando sarebbe avvenuto il decesso dell’anziana, originaria di Reggio Calabria. Secondo un primo esame, la donna sarebbe morta da almeno tre mesi. Non sono stati trovati segni evidenti di violenza sul corpo, anche se gli investigatori non escludono nessuna ipotesi, neanche quella del delitto. Chi indaga sta cercando di ricostruire le sue condizioni di salute tramite documenti e cartelle cliniche rinvenuti nell’abitazione.

La Polizia, intervenuta sul posto poco prima delle 20 di lunedì 31 gennaio insieme alla scientifica, dovrà anche chiarire perché il figlio abbia nascosto il cadavere nel baule, se a causa dei suoi problemi psichici oppure se l’abbia fatto volontariamente, per continuare a percepire la pensione. L’uomo non sarebbe riuscito a spiegare cosa sia accaduto alla madre, rispondendo in modo confuso ai poliziotti.

Le testimonianze dei vicini

Nessuno degli altri inquilini del palazzo ha mai sospettato nulla. I vicini, ascoltati dagli agenti come riferito da Il Messaggero, hanno solo confermato che l’anziana donna era sparita da un po’ di tempo dalla circolazione

L’appartamento dell’orrore è stato posto sotto sequestro. Mentre nei confronti del figlio, per ora, non è stato preso alcun provvedimento in attesa dei riscontri del medico legale. Ha avuto intanto un lungo colloquio con un team di esperti e di psicologi.

Roberta Davi

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