Matteo Salvini ripone grande fiducia nei medici e nei giudici della Russia di Vladimir Putin. Dopo la morte di Alexei Navalny e la fiaccolata di ieri a Roma, in cui gli esponenti della Lega sono stati fischiati, il vicepremier italiano ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla sorte del dissidente russo. Dichiarazioni tutto fuorché definitive e di condanna verso il Cremlino.

Navalny, cosa ha detto Salvini

“Difficilmente riesco a sapere cosa succede in Italia, come posso giudicare cosa è successo dall’altra parte del mondo. Capisco la posizione della moglie di Navalny, bisogna fare chiarezza. Ma la fanno i medici, i giudici, non la facciamo noi”. Questo il messaggio di Salvini, intervistato a Rtl 102.5, sul 47enne morto venerdì scorso. Poi il passaggio sulle contestazioni rivolte a Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato, presente ieri sera al Campidoglio per la manifestazione in memoria del dissidente russo: “Le contestazioni alla Lega da parte della sinistra ci sono tutti i giorni, sulla Tav, sul Ponte sullo stretto, sulla riforma del fisco e della giustizia. Noi eravamo in piazza per chiedere chiarezza e la fine di tutti i conflitti aperti. Tutte le fesserie sui legami con la Russia sono state archiviate, i giudici hanno detto non esiste nulla”.

La posizione di Romeo

Ieri è stato sonoramente fischiato e contestato in piazza, tutto a favor di telecamere. Oggi è arrivato un ulteriore commento da parte di Romeo, durante la trasmissione Agorà su Rai Tre, in cui ha provato a difendere Salvini e le sue vecchie esternazioni di ammirazione per Putin: “Io penso che su Putin abbia sbagliato tutto l’Occidente. Adesso che si voglia dire che è colpa di Salvini e della Lega mi sembra davvero qualcosa che non sta minimamente in piedi. Hanno sbagliato tutti i governi occidentali. Le distanze la Lega le ha prese subito. Il giorno stesso che Putin ha invaso l’Ucraina”. “C’è un’ossessione in Italia nei confronti di Salvini per cui per tutto quello che succede bisogna puntare l’indice e la colpa nei confronti di Salvini e della Lega” ha concluso Romeo.

L’attacco a Salvini

In risposta alle dichiarazioni di Salvini, è arrivato il commento di Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera: “Pur di non mettere in mezzo Putin, sul delitto Navalny, chiama in causa i giudici. In Russia, in una dittatura”. “Gli stessi giudici che hanno mandato in carcere in Siberia un leader d’opposizione solo perché aveva le sue idee e l’ardire di poter partecipare ad elezioni democratiche. I giudici di un regime dittatoriale che non si sono mai preoccupati di perseguire i responsabili dell’avvelenamento di Navalny. Ma di quale diavolo da giustizia parla Salvini? Ma ci faccia il piacere”, conclude Faraone.

Anche Riccardo Magi, segretario di Più Europa, ha risposto a Salvini e alle posizioni leghiste: “Ma vi rendete conto? Passano anni a dirci quanto è bello quel dittatore sanguinario di Putin, poi vanno alla fiaccolata per Navalny, ucciso da Putin, vengono fischiati e fanno pure le vittime. A casa mia si chiama sciacallaggio. Non hanno avuto nemmeno la dignità di chiedere scusa o di sciogliere l’accordo con Russia Unita prima di presentarsi. Anzi. Oggi Salvini arriva pure a prendere in giro la vedova Navalny, affidandosi a medici e giudici russi per fare chiarezza sulla morte del dissidente. Come fosse un troll di Putin. Senza vergogna”. “Visto che sono tanto democratici, quelli della Lega dovrebbero imparare ad apprezzarli i fischi, visto che nella Russia di Putin se contesti un partito di maggioranza finisci in Siberia. E magari ci muori pure. Il vittimismo ipocrita del partito di Salvini va rispedito al mittente” ha concluso sui suoi canali social Magi.

La reazione dell’Ue alle parole di Salvini

Le dichiarazioni di Salvini hanno avuto risalto anche in Europa. Il portavoce agli Affari Esteri della Commissione Europea, Peter Stano, in un punto stampa da Bruxelles ha risposto a chi chiedeva delle posizioni interne dei governi nazionali e anche a Salvini. In pratica ha suggerito al vicepremier leghista di leggere e informarsi sulle posizioni del governo italiano che lui rappresenta. “Posso solo dire che la posizione dell’Ue sulle questioni di politica estera, inclusa la morte o l’assassinio di Alexey Navalny, è oggetto di dichiarazioni a 27. E la dichiarazione a 27 dell’Ue, che è stata concordata anche dall’Italia, dice che l’Ue è indignata per la morte dell’oppositore russo Alexey Navalny, la cui responsabilità ultima ricade sul presidente Putin e sulle autorità russe. Non serve un’indagine penale su che cosa esattamente abbia causato la morte di Navalny. Ricordiamo che ci sono state intimidazioni continue nei confronti di Navalny, mettendolo in prigione, poi mettendolo in isolamento e spostandolo oltre il Circolo polare artico”.

“E non dimentichiamo che cosa è successo all’inizio: venne avvelenato con un’arma chimica di livello militare, il Novichok, alcuni anni fa, cosa sulla quale fino ad oggi le autorità russe non hanno indagato a dovere. C’era già stato, quindi, un attentato alla sua vita usando un agente nervino. Se guardiamo alla storia, è molto chiaro chi è responsabile di questa morte. I 27 Stati membri sono stati molto chiari su questo: forse la raccomandazione ai membri del governo è solo di leggersi quello che i governi approvano e adottano” ha aggiunto Stano.

Redazione

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