E’ stata chiamata Amelia la neonata abbandonata in una scatola di cartone, lo scorso 24 maggio, all’esterno del pronto soccorso dell’ospedale di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano. Si tratta del terzo caso nel giro di appena due mesi dopo quello del piccolo Enea affidato il giorno di Pasqua alla “culla per la vita” della clinica Mangiagalli del Policlinico di Milano e dopo la neonata portata all’ospedale Buzzi dopo essere stata messa al mondo dalla madre in un capannone del capoluogo meneghino. Un altro caso è stato registrato il 3 maggio scorso a Bergamo dove una bimba è stata affidata alla culla della vita della Croce rossa, che a sua volta ha portato la piccola ai medici dell’ospedale Papa Giovanni XXIII.

A dare notizia della neonata, a cinque giorni di distanza dall’accaduto, è il comune di Sesto San Giovanni. La piccola è stata partorita in casa e poi portata dalla madre all’esterno del pronto soccorso dell’ospedale di Sesto San Giovanni. “La bambina è stata subito presa in carico dai medici ed infermieri dell’ospedale di Sesto, che le hanno prestato le prime cure necessarie dopo le ore trascorse fuori dalla struttura in stato di abbandono, per poi disporne il trasferimento nella stessa giornata all’ospedale Niguarda, dove si trova attualmente e risulta in condizioni di salute stabili”, fa sapere l’ufficio stampa del Comune di Sesto.

Amelia è stata trasferita all’ospedale Niguarda di Milano dove infermiere ed ostetriche, che si stanno occupando di lei, hanno deciso di chiamarla così. Come nel caso del piccolo Enea – che è stato dato in adozione con un altro nome – anche in questo caso c’è un accorato appello alla madre affinché, se lo desidera, chieda aiuto. Ha dieci giorni di tempo per ripensarci, come prescrive la legge.

L’invito arriva da Roberto Di Stefano, primo cittadino di Sesto San Giovanni: “Voglio lanciare un appello alla madre che ha fatto questo gesto: fatti avanti, contattami senza paura perché se il motivo dell’abbandono è legato a problemi economici come Comune abbiamo predisposto numerose forme di sostegno economico. Faremo il possibile per assicurare un futuro di questa piccola insieme alla sua mamma. La madre della bambina non deve avere paura e riconoscere la figlia, noi saremo al suo fianco, non verrà lasciata sola”.

Redazione

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