"Sono parole bellissime. Ci aiutano in questi momenti terribili in cui siamo tutti distrutti"
“Nessun rancore, è una tragedia per tutti”: la lezione del padre di Tommaso, il bimbo travolto all’asilo a L’Aquila

“Non portiamo rancore. Né a quella donna, né al bambino che era nella macchina. Ci rendiamo conto che è una tragedia per tutti”, ha detto tramite il suo avvocato il padre di Tommaso D’Agostino, il bambino di quattro anni morto dopo essere stato travolto da un’automobile all’asilo Primo maggio de L’Aquila mercoledì scorso. La vettura era parcheggiata su una rampa ed è partita all’improvviso sfondando l’inferriata della scuola e investendo alcuni bambini. Cinque feriti, tre maschi e due femmine.
Per Tommaso non c’è stato niente da fare. La madre di un altro bambino di 11 anni e mezzo, che in quel momento si trovava sull’automobile, è indagata per omicidio stradale. “Sono parole bellissime. Ci aiutano in questi momenti terribili in cui siamo tutti distrutti. Un po’ ci sollevano. Ringrazio tanto il papà e la mamma di Tommaso. Il nostro pensiero è sempre a loro. La loro tragedia è anche la nostra. Vorremmo tanto che non fosse mai accaduto”, la replica della donna tramite il legale Francesco Valentini a il Corriere della Sera.
La madre – 38 anni, origini bulgare come il marito – non ha ancora ricevuto la convocazione per l’interrogatorio. Stamattina ci saranno altri accertamenti nella scuola per continuare a indagare, ricostruire la tragedia che si è consumata in pochi secondi. Il punto da chiarire è quello del freno a mano. “Non ho toccato quel pulsante. Non sono stato io a togliere il freno a mano – ha detto il bambino di 11 anni rimasto a borgo della Volkswagen Passat mentre la madre andava a prendere le due sorelline all’asilo – La macchina è partita. Ma non lo so perché. Ho provato a fare qualche cosa. Ma non mi ricordo. Mi fa male la testa”.
La donna ha raccontato al suo avvocato di aver visto la macchina scendere dalla rampa. Il bambino ha detto anche di aver provato una sterzata all’ultimo momento: troppo poco spazio. Smentita dall’avvocato l’ammissione – “l’ho ucciso io quel bambino” – attribuita all’11enne. È sconvolto, come la madre. Una perizia della procura dovrà accertare se quest’ultima aveva inserito il freno automatico. Così come saranno accertate eventuali responsabilità della scuola sul montaggio del cancelletto da poco montato.
Gli altri bimbi feriti ieri sono stati trasportati a Roma: restano gravi le condizioni di una delle due bambine ricoverate al Gemelli mentre è uscito dalla terapia intensiva chirurgica il bambino ricoverato al Bambin Gesù con un trauma toracico. Il sindaco de L’Aquila Pierluigi Biondi ha annunciato che i bimbi in quell’asilo non torneranno: saranno trasferito in un’altra struttura del post-sisma.
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