Sgombrato il campo dalle questioni più divisive della litigiosa maggioranza Draghi, in particolare su liberalizzazioni su spiagge e ambulanti, arriverà oggi l’ok dal Consiglio dei ministri al decreto Concorrenza, una delle misure chiave del Pnrr che l’esecutivo si era impegnato a presentare già in estate e che è invece scivolato di settimana in settimana nel tentativo di raggiungere un accordo tra i partiti.

Nella bozza uscita dalla cabina di regia, tra le altere cose, sono emerse novità su Rc auto, telefonia e forse notai.

RC AUTO – In cabina di regia è stato raggiunto l’accordo sull’ampliamento del rimborso diretto per l’Rc Auto. Risarcimento diretto che prevede come in caso di incidente sia possibile ottenere il rimborso direttamente dalla propria compagnia assicurativa, che poi potrà rivalersi nei confronti della compagnia del soggetto che ha provocato e contribuito a causare l’incidente. Con il dl Concorrenza si prevede di estendere l’obbligatorietà del regime del risarcimento diretto anche alle compagnie straniere con una sede legale in uno Stato dell’Unione Europea.

SERVIZI DI TELEFONIA SENZA CONSENSO –Novità anche per quanto riguarda i ‘molesti’ servizi premium attivati dalle compagnie telefoniche senza il consenso dell’utente, in maniera irregolare. I gestori per potere attivare i servizi extra dovranno infatti acquisire la prova del consenso del cliente prima di addebitarne i costi in abbonamento.

Nel testo della bozza si stabilisce anche il divieto di attivare senza il consenso documentato dell’utente servizi in abbonamento forniti con SMS o MMS, sia tramite connessione dati che con addebito su credito telefonico o documento di fatturazione.

NOTAI – Sui notai il condizionale è d’obbligo perché la norma presente del dl Concorrenza dovrebbe essere cancellata dal testo definitivo che sarà approvato in Cdm. La novità riguardava la possibilità di esercitare la professione fuori dalla sede del distretto di appartenenza o della regione di assegnazione.

Una novità che non è piaciuta però alle forze politiche per il timore che i notai possano così “abbandonare” i territori di riferimento a cui sono assegnati per puntare magari a zone più redditizie.

COSA RESTA FUORI – Come già accennato, le liberalizzazioni di spiagge e ambulanti restano fuori dal testo per l’impossibilità da parte di Draghi di trovare una sintesi nella maggioranza.

L’Italia ancora oggi non ha applicato la direttiva europea Bolkestein del 2006 che obbliga a bandire gari per l’assegnazione di beni pubblici come appunto le spiagge. Col risultato che nel 2019 su 29.689 concessioni demaniali marittime ben .581 pagavano un canone inferiore a 2.500 euro. Attualmente l’ultimo rinnovo automatico ha prorogato le autorizzazioni fino alla fine del 2033.

L’obiettivo di Draghi era di intervenire sul sistema di assegnazione delle concessioni, ma il premier si è scontrato con il ‘niet’ della Lega. Al termine della cabina di regia si è deciso quindi di non intervenire sulla questione nel dl Concorrenza e aggiornarsi entro sei mesi per un censimento delle concessioni,

Situazione simile per le concessioni agli ambulanti, con le licenze a loro volta interessate dalla direttiva Bolkestein. Per ora nessuna liberalizzazione.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.